Migranti: Garofalo (Centro studi La Pira), “sulle vittime di una spregiudicata tratta pesano le gravi responsabilità delle comunità internazionali”

“Non si possono lasciare morire donne, uomini e, soprattutto, bambini inermi, vittime innocenti di una spregiudicata tratta di esseri umani”. È quanto sottolinea Francesco Garofalo, presidente del Centro studi “Giorgio La Pira” di Cassano all’Jonio commentando le parole pronunciate ieri da Papa Francesco, in occasione dell’Angelus in piazza San Pietro.
“Il Vangelo e quelle ‘attese della povera gente’ per cui si batté per una vita il professor La Pira possono anche risultare scomode, ma non per questo cambiano nel corso della storia”, sottolinea Garofalo, per il quale “su quei migranti, carne di Cristo, pesano le gravi responsabilità delle comunità internazionali”. “Così come desta preoccupazione – prosegue – il diffondersi di sentimenti di intolleranza, rifiuto e violenta discriminazione nei confronti dei migranti e rifugiati che cercano nelle nostre terre accoglienza e protezione”. Secondo il presidente del Centro studi “La Pira”, “le parole di Papa Francesco, espresse all’Angelus, richiamano ancora una volta le coscienze di ogni cristiano di fronte a un problema di estrema urgenza per tutte le società”. “Dinnanzi ai rapidi progressi della storia umana – evidenzia Garofalo –, sempre più occorre vigilare incessantemente affinché orrori e atrocità del passato non abbiano più a ripetersi”. “Il Centro ‘La Pira’ pertanto – conclude il presidente – ritiene necessario invitare ogni singolo uomo a non sottrarsi a questo provvidenziale appello del Santo Padre, che non è limitato a coloro che hanno fatto una scelta particolare ma riguarda tutti, a riscoprire il valore di ogni persona e nell’impegno perché chi oggi è ai margini possa essere incluso e chi verrà domani possa ancora godere della bellezza del nostro mondo, che è e rimane un dono offerto alla nostra libertà e alla nostra responsabilità”.

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