Coronavirus Covid-19: Zingaretti (Lazio) e Zaia (Veneto), “soddisfazione” per l’inizio della sperimentazione sull’uomo del vaccino italiano

“Sono molto contento della scelta che come Regione Lazio abbiamo fatto, di finanziare un progetto di portata nazionale che punta a realizzare un vaccino contro il Covid-19, affidato ad una delle eccellenze del sistema sanitario regionale come l’Istituto Spallanzani che, accanto agli altri ospedali della Regione ed alla rete di sorveglianza epidemiologica regionale, ci hanno consentito durante l’emergenza di gestire al meglio i malati e di proteggere la comunità; e non posso che rallegrarmi del fatto che la tecnologia utilizzata per la messa a punto di questo vaccino è interamente ‘made in Lazio’, nel distretto biotecnologico di Roma-Castelromano che costituisce uno dei punti di forza del sistema industriale regionale”. Lo dice Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio, commentando l’avvio, oggi, della sperimentazione sull’uomo del vaccino italiano contro il Sars-Cov-2 all’Istituto Spallnzani di Roma.
“Desideriamo esprimere grande soddisfazione per il coinvolgimento del Centro ricerche cliniche dell’Azienda ospedaliero universitaria integrata di Verona in questa importante sperimentazione di fase 1 sull’uomo di un possibile vaccino contro il Covid-19, sviluppato e prodotto da un’azienda italiana”, sottolineano Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, e Pier Francesco Nocini, rettore dell’Università di Verona.
“Questo studio è il primo, importante passo verso lo sviluppo clinico del nostro nuovo vaccino GRAd-COV2 contro Covid-19. Siamo orgogliosi di avviare questa sperimentazione in Italia, dove l’impatto del Covid-19 è stato particolarmente sentito. La tecnologia all’avanguardia alla base del nostro approccio è supportata da molti anni di ricerca pionieristica sulle tecnologie dei vettori adenovirali, con dati preclinici e clinici generati con un vaccino monodose in altre gravi malattie infettive, che hanno evidenziato potenti risposte immunitarie umorali e cellulari. Questa caratteristica rende la nostra piattaforma tecnologica adatta a una situazione epidemica come Covid-19 e presenta chiari vantaggi in termini di produzione”, spiega Stefano Colloca, Chief Technology Officer, ReiThera, società con sede a Castel Romano, ideatrice del vaccino.
“Il lancio di questa sperimentazione di fase 1 è testimonianza della capacità di ReiThera e dimostra cosa si può fare quando tutte le parti interessate si uniscono per raggiungere un obiettivo comune. Ringraziamo l’Inmi ‘Lazzaro Spallanzani’ per la collaborazione in corso e il Ministero della Ricerca scientifica e la Regione Lazio per aver finanziato la sperimentazione e la produzione iniziale del candidato vaccino GRAd-CoV2. Non vediamo l’ora di fornire importanti aggiornamenti sulla sicurezza e l’immunogenicità del nostro candidato vaccino, nei prossimi mesi, e ci auguriamo di poter avanzare nella sperimentazione internazionale di fase 2/3 entro la fine dell’anno”, conclude Antonella Folgori, Chief Executive Officer, ReiThera.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori