Coronavirus: Zingaretti, “vaccino è bene comune. Sarà pubblico, a disposizione di chi ne avrà bisogno”. Ippolito (Spallanzani), “importante avere vaccino italiano”

“Questa mattina è stata inoculata la prima dose di vaccino al primo dei 4000 volontari che hanno risposto all’appello dell’istituto Spallanzani. Questo rende la giornata di oggi per la scienza e la medicina italiana una giornata molto importante perché stiamo parlando del vaccino italiano, sostenuto da un progetto di ricerca della Regione Lazio e dal ministero dell’Università e della ricerca scientifica, che rappresenta un importante salto in avanti nella battaglia contro il coronavirus”. Lo ha detto il presidente della regione Lazio Nicola Zingaretti, commentando l’avvio della sperimentazione, presso lo Spallanzani di Roma, del primo candidato vaccino italiano contro il Covid-19, il Grad-CoV2, realizzato, prodotto e brevettato dalla società biotecnologica italiana ReiThera. “Noi crediamo molto nel vaccino ‘bene comune’ – ha proseguito il presidente della regione Lazio – per questo abbiamo voluto finanziare il progetto di ricerca perché il vaccino italiano sarà un vaccino pubblico, a disposizione di tutti coloro che ne avranno necessità”.
“Ci vorranno almeno 24 settimane per completare questa prima fase poi passeremo a quella successiva per la quale ci stiamo già preparando. Giocare sui tempi e ridurre il tempo della sperimentazione non è utile, come abbiamo avuto occasione di dire nei giorni scorsi – ha aggiunto il direttore scientifico dello Spallanzani, Giuseppe Ippolito. “L’Italia, con questo vaccino, entra da protagonista nella guerra dei vaccini. Si tratta- ha spiegato –  di una guerra non per arrivare prima, ma per arrivare meglio e per mettere i paesi in un sistema di parità. Avere un vaccino italiano significa non essere schiavi  di altri paesi”.

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