Mons. Giovanni Ferro: mons. Morosini (Reggio Calabria), “lotta alla mafia fu rilevante nella sua azione pastorale”

“La lotta alla mafia fu rilevante nell’azione pastorale di mons. Ferro”. A scriverlo è mons. Giuseppe Fiorini Morosini, arcivescovo di Reggio Calabria-Bova, in una lettera pastorale diffusa a seguito del Decreto pontificio di riconoscimento delle virtù eroiche del venerabile servo di Dio, mons. Giovanni Ferro, arcivescovo di Reggio Calabria e vescovo di Bova, dal titolo “Semplicemente pastore”. Il testo è stato consegnato sabato pomeriggio durante la celebrazione in cattedrale per il sessantesimo anniversario di sacerdozio di mons. Vittorio Luigi Mondello, arcivescovo emerito di Reggio Calabria-Bova nel corso della quale è stato ricordato anche il vescovo che guidò le Chiese di Reggio Calabria e Bova dal 1950 al 1977.
Mons. Ferro definiva la ‘ndrangheta “come il frutto della decadenza dell’azione sociale e politica per cui trovano libero il passo quegli individui oscuri, che si uniscono a congiurare ai danni della società”, non temendo “di pronunciare parole di esplicita condanna”, scrive mons. Morosini. Riflettendo sulla pastorale di mons. Ferro, l’attuale arcivescovo di Reggio Calabria-Bova evidenzia che “tra queste iniziative voglio segnalarne una, che, con grande lungimiranza, mi sembra abbia anticipato quella che agli occhi di tutti oggi appare, e lo è in realtà, un passo decisivo dello Stato nella lotta contro la ‘ndrangheta. Riporto direttamente la testimonianza di suor Maria Grazia Gallingani: ‘Mons. Ferro volle che accogliessimo gli adolescenti che appartenevano a famiglie mafiose residenti nella zona dell’Aspromonte. Con la collaborazione di sacerdoti, educatori ed assistenti sociali li seguì di persona perché fossero sottratti dall’influenza nefasta della mafia’”.

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