Diocesi: mons. Forte (Chieti) per la festa del patrono san Giustino, “fedeltà a Dio e alla storia”

foto SIR/Marco Calvarese

L’arcivescovo di Chieti-Vasto, mons. Bruno Forte, scrive alla comunità diocesana nell’immenenza della festa per san Giustino, in programma l’11 maggio. Per il patrono della città, quest’anno, ci saranno festeggiamenti limitati per via delle restrizioni imposte dalla pandemia di coronavirus Covid-19. L’arcivescovo teatino ha voluto inviare alla comunità diocesana la preghiera al santo patrono, da recitare nella giornata in cui lui, accompagnato solamente dal parroco della cattedrale mons. Nerio Di Sipio, celebrerà la messa nella cripta della cattedrale. “Per antica tradizione san Giustino è ritenuto il primo evangelizzatore della nostra Chiesa diocesana, venerato come protettore del nostro popolo”, dichiara mons. Forte, ripercorrendo la storia di quel santo che aveva abbandonato la sua vita da eremita della Maiella per divenire vescovo della città di Teate spaccata dalla lotta tra ariani e cattolici: “Pastore umile e forte, dolce e caritatevole con tutti, fermo nella dottrina e coraggioso nel testimoniarla”. La testimonianza del suo predecessore, patrono della città, per l’arcivescovo di Chieti-Vasto è l’esempio per raggiungere la pace, la serenità e la prosperità, benedette da Dio: “La via per raggiungere questo scopo sull’esempio di san Giustino si riassume nel triplice compito della fedeltà a Dio, della fedeltà alla storia e dell’incontro sempre nuovo e vigile di queste due fedeltà”. Doni da chiedere al Signore anche attraverso il pellegrinaggio personale alla cattedrale di san Giustino per venerare le reliquie del santo, l’invito di mons. Forte, “per ottenere attraverso l’intercessione del patrono il coraggio della carità, la libertà della fede e la forza della speranza che non delude”.

San Giustino, eremita nel cuore e pastore generoso,
prega per noi, che ci affidiamo alla Tua protezione.
Ottienici da Dio l’amore alla vita interiore
per imparare ad ascoltare nel silenzio fecondo

la Parola rivelata, voce della Verità che salva,
sì da obbedire ad essa accogliendola con fede
e
impegnandoci in una carità operosa,
che ci renda artefici di giustizia e di pace
nella testimonianza credibile della buona novella,

ell’attenzione ai più deboli e nel servizio al bene comune.
Aiutaci con il Tuo esempio e la Tua intercessione
a coniugare le due fedeltà, al cielo e alla terra,
al mondo presente della nostra terra amata
e
a quello futuro della Gerusalemme del cielo,

seguendo il Signore Gesù, luce della vita,
speranza, gioia e salvezza di chiunque a Lui si affidi
e dell’umanità intera, bisognosa della Sua redenzione.

E Maria, Madre del nostro popolo, ci accompagni
con la vicinanza fedele del Suo amore materno.
Amen. Alleluia!

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