Coronavirus Covid-19: mons. Leuzzi (Teramo) ai giovani, “la fase 2 potrà essere vissuta da tutti noi se saremo sapienti, cioè capaci di affrontare le difficoltà”

Due settimane dopo la Pasqua e all’inizio del mese di maggio, il vescovo di Teramo-Atri, mons. Lorenzo Leuzzi, scrive ai giovani come consuetudine, sottolineando in apertura il tempo della pandemia di coronavirus Covid-19, giunto ormai alla fase 2 che segue il periodo di isolamento forzato. “Dobbiamo insieme scoprire che la natura come la nostra vita non sono prive di limiti. La malattia è un esempio chiaro che noi facciamo fatica ad accogliere”, le parole del vescovo della diocesi aprutina: “Si può sempre curare, ma non sempre si può guarire, come ha ricordato Papa Francesco nella Giornata mondiale del malato. Così come non sempre la prevenzione è sufficiente ad evitare la malattia”. Il limite della natura e della condizione umana rende impossibile difendersi completamente dalle situazioni di sofferenza, imprevisti che andrebbero affrontati con saggezza, scrive mons. Leuzzi che punta il dito contro il pensiero utopico di un mondo senza rischi, illusione dei “profeti di questo tempo”. “La vera paura nasce da questi due desideri: non voglio rischi e voglio godermi la vita!”, le parole del vescovo che ricorda come l’aiuto arrivi da Gesù, risorto per donare la sapienza del cuore e della mente. “La fase 2 potrà essere vissuta da tutti noi se saremo sapienti, cioè capaci di affrontare le difficoltà, sapendo che l’imprevisto è parte integrante della vita e ci fa crescere nella libertà”. La sapienza è l’unica chiave per essere liberi e vivere il futuro, che potrebbe essere peggiore se si resta schiavi delle utopie, senza seppellirle nella tomba vuota del Risorto, la conclusione del messaggio di mons. Leuzzi ai giovani, ai quali in chiusura ricorda la preghiera in streaming trasmessa dal santuario di San Gabriele dell’Addolorata sabato 16 maggio, alle 17, “per ripartire insieme con fiducia”.

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