Coronavirus Covid-19: Napoli, sciolto il sangue di San Gennaro. Card. Sepe, “nell’emergenza i volontari sono i veri ‘santi della porta accanto’”

(FOTO ANSA/SIR)

Con l’annuncio dello scioglimento del sangue di San Gennaro, patrono di Napoli, il cardinale arcivescovo della diocesi partenopea, Crescenzio Sepe, ha dato inizio alla celebrazione eucaristica tramessa dalle emittenti televisive Tv2000 e Canale 21 e in diretta streaming da Maria Tv Server di Cuneo. Alle ore 19, infatti, il porporato si è recato nella Cappella del Santo e all’apertura della cassaforte ha tirato fuori la teca: con somma gioia, ha riscontrato che il sangue del martire era già liquefatto. Si è recato, quindi, in processione sull’altare maggiore del Duomo, dove ha dato il lieto annuncio alla città, alla regione, all’Italia e al mondo intero. La celebrazione è in memoria della traslazione del corpo di San Gennaro dal luogo del suo martirio, nei pressi di Pozzuoli, alle Catacombe che poi avrebbero preso il suo nome.
“In questo clima di sconcerto generale avverto la silenziosa angoscia della nostra gente, l’inconsolabile dolore di chi ha perduto i propri cari, la preoccupazione di tante famiglie per un domani che appare ancora molto incerto”, ha detto il card. Sepe, nell’omelia. Eppure, “oggi, nella drammatica situazione del nostro Paese, Napoli – come il suo patrono – sta dando ancora una volta il meglio di se stessa. Si vanno moltiplicando le iniziative di sostegno per chi è in difficoltà, si assicura a tantissimi un cesto di viveri, un piatto caldo, un sorriso di incoraggiamento. C’è una folla di volontari – veri ‘santi della porta accanto’ – che ogni giorno moltiplicano le loro iniziative e coinvolgono un numero crescente di persone disponibili, in modo che nessuno resti digiuno. E commuove anche l’immagine di un cesto calato da un anonimo balcone con l’indicazione: chi può metta, chi non può prenda”.
L’arcivescovo ha espresso “gratitudine, vicinanza e sostegno” a “tutti costoro e soprattutto al personale sanitario che si sta prodigando nella cura dei contagiati con grande umanità ed estrema abnegazione fino al sacrificio della propria vita”.

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