Coronavirus Covid-19: mons. Spreafico (Frosinone), “andrà tutto bene se ci impegneremo a cambiare noi stessi per cambiare il mondo”

“Non basta il ritornello ‘andrà tutto bene’, ma andrà tutto bene se ci impegneremo a cambiare noi stessi per cambiare il mondo, con un modo di vivere più umano, solidale, pacifico”. È il messaggio lanciato da mons. Ambrogio Spreafico, vescovo di Frosinone-Veroli-Ferentino, che ieri mattina nella cattedrale dei Santi Giovanni e Paolo a Ferentino (Fr) ha presieduto messa nel giorno della festa di Sant’Ambrogio martire, patrono della città e della diocesi. “Nella distanza che sperimentiamo in questo periodo, riscopriamo di essere fatti gli uni per gli altri – ha aggiunto mons. Spreafico in una chiesa vuota, ma con i banchi riempiti delle fotografie dei fedeli della parrocchia –. La fede vive le intemperie e le gioie della storia. Anche chi è anziano o malato non è mai solo ma sempre unito alla sua comunità”. In un parallelo tra il patrono di Ferentino, martirizzato nei pressi della città all’inizio del IV secolo, e i cristiani oggi, il presule ha osservato: “Ambrogio, ancora giovane centurione, visse la tempesta della tortura per la fedeltà a Gesù ma non rinunciò a seguirlo. Leggiamo nella sua Passione che in carcere il Signore mandò i suoi angeli a lui per nutrirlo e confortarlo. Oggi manda gli angeli negli ospedali ad accompagnare malati e sanitari. Li manda nelle case di chi è solo, negli istituti per anziani, nelle famiglie senza lavoro, in carcere, nei paesi dove la pandemia rischia di far morire tanta gente come in Africa”. E ha concluso: “Dio oggi invia a noi il nostro martire per non abbandonarci alla disperazione ma guardare al futuro con speranza”.

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