Coronavirus Covid-19: adesso il Regno Unito prova a “copiare” l’Italia. Domenica prossima “giornata dell’applauso”

Boris Johnson, primo ministro britannico (foto SIR)

(Londra) Un Regno Unito che guarda all’Italia ma fatica a far tesoro dell’esperienza italiana: in questi giorni la curva dei contagiati da coronavirus sull’isola sale inesorabilmente, raggiungendo i 281 morti e 5.683 casi confermati. Soltanto nel tardo pomeriggio di ieri, quando ormai era troppo tardi, Boris Johnson ha affermato chiaramente che non bisognava andare a trovare le mamme nella giornata a loro dedicata. Prima aveva parlato soltanto di “social distancing”, la distanza di due metri, che, comunque, milioni di cittadini non hanno osservato, riversandosi nei parchi, a fare sport e prendendo d’assalto le località di villeggiatura nella Cornovaglia e nel Norfolk. “Uk could face Italy style lockdown”, “Il Regno Unito potrebbe trovarsi a chiudere i battenti come l’Italia”, annuncia oggi il quotidiano “Guardian”. È stata la Bbc a notare, questa mattina, che il numero di morti nel Regno Unito è stato lo stesso che in Italia in un giorno della scorsa settimana. Alle conferenze stampa giornaliere di Boris Johnson ritorna sempre la domanda: “Se siamo due settimane in anticipo sull’Italia, perché misure più severe non vengono introdotte?”. Anche in materia di solidarietà sociale si guarda all’Italia. Il servizio sanitario nazionale britannico promuove, per domenica 26 marzo alle 20, una “giornata dell’applauso, dalle porte, dalle finestre, dai giardini e dai balconi per mostrare solidarietà a infermieri e dottori in prima linea in questa guerra”.

 

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