Siria: Save the Children, “a Idlib migliaia di bambini sfollati senza assistenza umanitaria rischiano la vita con temperature sotto lo zero”

Dopo la recente ondata di violenze, si stima che da dicembre circa 700mila persone abbiano abbandonato le proprie case a nel Nord Ovest della Siria. E come se non bastasse, le temperature invernali rigidissime stanno aggravando ulteriormente le condizioni di tutti, in particolare dei bambini e delle famiglie costrette a fuggire dalle loro case a Idlib. A lanciare oggi l’allarme è Save the Children. L’escalation del conflitto in corso – spiega in una nota l’Organizzazione – ha provocato la fuga di almeno 290.000 bambini, costretti ad abbandonare le loro case a causa della violenza. Impressionanti i numeri resi noti dall’Ong: sono state chiuse 278 scuole nella città di Idlib e nelle campagne e oltre 160.000 studenti sono rimasti senza la possibilità di ricevere istruzione. Il sovraffollamento dei campi profughi inoltre, aggrava la vulnerabilità delle nuove famiglie di sfollati, già messe a dura prova dalle inondazioni e dalle tempeste, che si sono abbattute sulla regione.
Secondo Hurras Network, dell’organizzazione partner di Save the Children a Idlib, “la portata di questa fuga è terrificante. È la prima volta infatti che vediamo un’onda di sfollati così grande dall’inizio del conflitto. Le persone stanno abbandonando le proprie case senza avere un posto dove stare e senza sapere dove andare. A volte finiscono per vivere con i parenti nei campi o nelle tende che acquistano. Adesso fa molto freddo e i bambini sono particolarmente vulnerabili. Alcuni stanno morendo a causa delle temperature rigidissime, che aggravano ulteriormente le già estreme condizioni dei bambini, che vivono nella paura e vengono privati di tutto, a partire dal cibo e dal loro diritto all’istruzione”.
“Sono anni – denuncia Sonia Khush, direttore della Risposta all’emergenza di Save the Children in Siria – che lanciamo l’allarme sulla catastrofe umanitaria, e in particolare su quella che si sta verificando proprio in Siria ora a Idlib”, dove “quasi un quarto della popolazione, di cui l’80% è costituito da donne e bambini, è stato costretto a fuggire dalle proprie case in poche settimane a temperature inferiori allo zero. La paura – prosegue – è che come avvenuto negli inverni precedenti, i bambini e i neonati non hanno resistito e sono morti quando il termometro è precipitato”. Per questo – conclude – “chiediamo a tutte le parti in conflitto di ascoltare le richieste di un cessate il fuoco immediato. Sono in gioco le vite di migliaia di donne e bambini”. Save the Children chiede a tutte le parti in causa di fermare la guerra contro i bambini e di rispettare le leggi internazionali sui diritti umani e le leggi umanitarie internazionali che prevedono la protezione per i bambini in tempi di conflitto.

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