Diocesi: Carpi, nel fine settimana due giorni sull’attualità del beato Odoardo Focherini nel 75° del martirio

Sarà dedicata a “Il tempo del beato Focherini e la società nella pandemia: capaci di diventare popolo solidale” la due giorni di studio che si terrà tra Carpi e Mirandola, sabato 10 e domenica 11 ottobre, nell’ambito delle celebrazioni per il 75° anniversario del martirio di Odoardo Focherini.
Il convegno – promosso dalla diocesi con il patrocinio del comune di Carpi – avrebbe dovuto svolgersi nel mese di maggio, in occasione delle giornate legate alle celebrazioni del patrono carpigiano, san Bernardino da Siena, ma l’espandersi della pandemia ha prima bloccato i lavori preparatori e in seguito fatto posticipare l’evento, che ora è finalmente possibile recuperare. L’appuntamento, è stato spiegato questa mattina nella conferenza stampa di presentazione, “si caratterizza come una proposta aperta ad ogni sensibilità culturale e religiosa. Per questo è rivolto a tutti e vuole essere un ponte di dialogo tra la Chiesa e la città, nel ricordo di un concittadino, sia per Carpi che per Mirandola, il beato Focherini, che ha messo in gioco la sua vita proprio nel servizio all’uomo, specie se fragile e ai margini della società”.
Sabato 10, a partire dalle 9.30 in cattedrale, dopo i saluti del vescovo Erio Castellucci e del sindaco Alberto Bellelli, interverranno lo storico Paolo Trionfini, il filosofo Roberto Mancini, il teologo Severino Dianich; a chiudere un recital di Gene Gnocchi sul tema “Pandemia”. La mattinata fornirà spunti e suggestioni che verranno sviluppati nei laboratori tematici che si terranno nel pomeriggio del sabato a Carpi e a Mirandola, sugli stessi temi delle relazioni: “Coscienza, discernimento e strumenti di formazione”, “Dignità, fragilità e distanziamenti: un nuovo stile nella relazione?”, “Pace e inclusione: insieme nella pluralità religiosa e ideologica”, “Pandemia”. Domenica pomeriggio, a partire dalle 17, presso la parrocchia di Quartirolo si svolgerà, la sessione del convegno sul tema “Il coraggio della speranza: quali giovani per quale futuro?”. Prima la relazione del sociologo Luca Diotallevi poi il laboratorio secondo il modulo già adottato il giorno precedente. Conclusione presso la parrocchia di Santa Croce con cena e musica dal vivo.

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