Carceri: Roma, due giorni di iniziative con i cappellani con 25 anni di servizio. Mercoledì partecipazione all’udienza generale del Papa

Momento celebrativo, incontri e onorificenze per i cappellani delle carceri che hanno svolto venticinque anni di servizio presso le carceri d’Italia. L’Ispettorato dei cappellani delle carceri d’Italia, guidato da don Raffaele Grimaldi, promuove, nell’ambito del 25° anniversario della loro missione nelle realtà intramurarie, una due giorni di celebrazioni e riflessioni per condividere la fraternità e il dialogo anche con le Istituzioni, attorno al tema della realtà carceraria. Un servizio pastorale quello che viene svolto negli Istituti penitenziari essenziale e di supporto, al fine di favorire percorsi di reinserimento e di inclusione nella società dentro e fuori le mura.
Domani, 6 ottobre, dunque, avrà luogo un incontro tra i cappellani e il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, presso la sede del ministero della Giustizia. Seguiranno, alle ore 18,30, una concelebrazione eucaristica presieduta da mons. Stefano Russo, segretario della Cei, presso la casa circondariale di Regina Coeli, e un incontro con Bernardo Petralia, capo del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria, presso la sede dell’Ispettorato, in via delle Mantellate, Roma. Momento centrale per la giornata di mercoledì 7 ottobre è l’udienza generale di Papa Francesco nel Cortile San Damaso. A seguire, alle ore 12, ci sarà un incontro con il card. Peter Turkson, prefetto del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale, presso la sede del Dicastero a Trastevere. Alle ore 18, la celebrazione eucaristica con mons. Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione presso la cappella dell’Ispettorato. “Saranno due giorni di lode e di ringraziamento – afferma don Raffaele Grimaldi – per i fratelli presbiteri che hanno raggiunto la soglia d’argento del 25° anno di servizio nelle carceri. Un servizio, ma anche una testimonianza pastorale concreta che ha visto i nostri cappellani accanto e in supporto ai fratelli e sorelle ristretti, anche in alcune situazioni difficili. Alla sequela di Cristo, accanto alle realtà marginali per portare segni di comunione, speranza e misericordia. Per noi è un dovere celebrare in unità di preghiera e di comunione, affinché la nostra missione di fedeltà nella Chiesa sia di supporto alla grande ‘famiglia’ degli Istituti di pena nei quali quotidianamente, accanto ai detenuti, si incontrano gli agenti di Polizia penitenziaria, il personale dell’area educativa, i volontari, la realtà dell’area giuridica con il coinvolgimento dei vertici della Giustizia, a partire dal guardasigilli a tutte quelle persone che – spesso in affanno – non si stancano di guidare il cammino dei detenuti per la rieducazione della pena”.

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