Bambino suicida a Napoli: Cnop, “puntare alla costruzione di personalità equilibrate” e “accompagnare i piccoli in rete”

“Il suicidio del bambino di Napoli, al di là delle circostanze specifiche da appurare, accende un faro sulle nuove forme di violenza ed abuso sui bambini e gli adolescenti, che vengono sfruttati in modo perverso dalle nuove tecnologie”. Lo afferma un comunicato del Consiglio nazionale ordine psicologi (Cnop), con riferimento al ragazzino di 11 anni che la notte tra il 28 e il 29 settembre si è tolto la vita lanciandosi dal balcone, sembra istigato da una “extreme challenge” sul web. ”Nessuno vuole criminalizzare la rete o i social, che offrono anche grandi opportunità – assicura il Cnop –, ma è evidente che si prestino ad essere terreno fertile per grandi violazioni, dalle quali i minori sono spesso indifesi”, soli “di fronte al mare magnum di tutto ciò che in rete si può trovare”. “Imperativo”, dunque, “immaginare come accompagnare i più e meno piccoli nel cammino nella rete”.
“Viviamo in un mondo che mette l’infanzia davanti ad un numero enorme di sollecitazioni, che spesso non possono essere gestite sul piano emotivo creando scompensi e vulnerabilità. È necessario che, al di là della performance, si punti alla costruzione di uno sviluppo armonico, che ha nell’affettività una componente essenziale”, prosegue il comunicato. Per il presidente Cnop, David Lazzari, “la nostra società sembra aver smarrito gli ingredienti base necessari per costruire una personalità equilibrata”. È fondamentale che “si punti a fornire maggiori risorse psicologiche alle famiglie, alla scuola, alla comunità, per favorire nuove consapevolezze e sviluppare nuove competenze di vita”.

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