Società: Borzì (Acli Roma), “investire sul futuro realizzando un’alleanza educativa”

“Purtroppo la paura di questa pandemia ruba ancor di più il futuro, lo trasforma in una minaccia, mettendo in forse le nostre certezze, materiali e morali. Ma investire sull’educazione significa investire sul futuro, e per questo riteniamo che sia urgente e strategico realizzare un’alleanza educativa, come ci chiede Papa Francesco, e farla diventare una priorità”. Lo ha affermato Lidia Borzì, presidente delle Acli di Roma e provincia, intervenendo al web talk dal titolo “Nuove sfide ai tempi del Covid-19”, organizzato dalle Acli di Roma nell’ambito della la VI edizione dell’Ottobrata solidale.
“La nostra città, insieme a tutto il nostro Paese, sta vivendo un periodo davvero molto difficile, che si riflette sulla vita di tutti noi, e in modo particolare delle famiglie”, ha osservato Borzì: “Dalle tante che abbiamo incontrato, di persona e non, in questi mesi, sono emerse diverse esigenze: dal lavoro al cibo, all’orientamento. Ciò che però mette di più in crisi le famiglie è la fame di futuro. Vogliamo quindi cercare di dare, a questa fame, una risposta, e possiamo farlo partendo dall’educazione”. “Perciò – ha spiegato – è nata l’idea di questo incontro, che al centro mette proprio il contrasto alle povertà educative alla luce della sfida del Covid-19, e che va a inserirsi all’interno di un percorso nato già da tempo con il quale le Acli di Roma si sono impegnate con progetti nelle scuole, sostegno scolastico, orientamento al lavoro e attività di aggregazione”. Secondo Borzì l’alleanza educativa dovrebbe coinvolgere “scuola, famiglia, Chiesa, politica, istituzioni, società civile, mondo del lavoro e della comunicazione”. “Occorre, quindi, stringere le maglie della rete, così da tenere insieme un doppio sguardo, dal basso dei bisogni primari all’alto di una visione lungimirante”, ha rilevato la presidente delle Acli di Roma e provincia invitando ciascuno, per quanto riguarda la risposta sociale ed educativa alla pandemia, a fare la propria parte “in maniera sussidiaria e in un’ottica di corresponsabilità, se non vogliamo giocarci il futuro”.

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