Coronavirus Covid-19: Inail, lockdown “spartiacque” per l’incidenza nei settori professionali. Sanità e assistenza sociale comunque i più colpiti (21,3% dei decessi)

Al 30 settembre si conferma il settore della sanità e assistenza sociale – che comprende ospedali, case di cura e di riposo, istituti, cliniche e policlinici universitari, residenze per anziani e disabili – quello più colpito dalla pandemia con il 70,3% delle denunce e il 21,3% dei decessi codificati. Segue il settore dell’amministrazione pubblica (8,9% delle infezioni denunciate e 10,7% dei casi mortali) mentre il manifatturiero ha fatto registrare il 13,8% dei decessi codificati. Sono alcuni dei dati contenuti nella scheda “I dati sulle denunce da Covid-19 (monitoraggio al 30 settembre 2020)” diffusa oggi dall’Inail.
Il lockdown viene definito uno “spartiacque”. “Per l’insieme dei settori della sanità, assistenza sociale e amministrazione pubblica, in particolare, si osserva una riduzione dell’incidenza delle denunce, passata dall’80,6% dei casi codificati fino a maggio al 54,2% del quadrimestre successivo, con un nuovo incremento della quota nel solo mese di settembre”, spiega l’Inail: “Viceversa, la graduale ripresa delle attività sospese durante il lockdown è stata accompagnata da un aumento della quota di denunce in altri settori, a partire da quelli che nel periodo estivo hanno avuto una crescita di lavoro, come i servizi di alloggio e ristorazione (passati dal 2,5% del primo periodo al 6,4% del quadrimestre successivo), il commercio (dall’1,4% al 3,4%) o i trasporti (dall’1,1% al 4,9%)”.
“Dopo il lockdown l’incidenza delle professioni sanitarie sul totale dei contagi da Covid-19 si è progressivamente ridotta”, aggiunge l’Inail, mentre “è cresciuta l’incidenza di altre professioni sul totale delle infezioni da Covid-19 denunciate all’Inail”. È successo, per esempio, per gli esercenti dei servizi di alloggio e ristorazione (passati dallo 0,6% del primo periodo al 3,5% di giugno-settembre), agli addetti ai servizi di sicurezza, vigilanza e custodia (dallo 0,5% all’1,4%) o agli artigiani e operai specializzati (dallo 0,2% al 4,8%).

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