This content is available in English

Papa Francesco: udienza, “invece di essere vicini, vi saluto da lontano”. “Mai far tacere un bambino che piange in chiesa”

foto SIR/Marco Calvarese

“Noi dovremmo cambiare un po’ il modo di portare avanti questa udienza a motivo del coronavirus”. A ribadirlo, a braccio, è stato il Papa, all’inizio della catechesi dell’udienza di oggi, l’ultima dedicata ai salmi. “Voi siete separati, anche con la protezione della mascherina, e io sono qui un pò distante e non posso fare quello che faccio sempre, avvicinarmi a voi, perché succede che ogni volta che io mi avvicino voi venite tutti insieme, e si perde la distanza, e c’è pericolo per voi del contagio”, ha proseguito il Papa, che è arrivato in Aula Paolo Vi, direttamente sul palco, alle 9.10 circa. “Mi spiace fare questo per voi, ma è per la vostra sicurezza”, le parole rivolte ai fedeli: “Invece di essere vicini, ci salutiamo da lontano, ma sappiate che vi sono vicino con il cuore. Spero che voi capiate perché faccio questo”. Poi Francesco ha rivelato che, mentre i lettori leggevano il brano biblico, ha attirato la sua attenzione un bambino che piangeva. “Vedevo la mamma che coccolava e allattava il bambino”, ha detto ancora a braccio: “Così fa Dio con noi, come quella mamma. Con quanta tenerezza cercava di muovere il bambino, di allattare! Sono immagini bellissime, e quando in chiesa succede questo,  quando piange un bambino, sentire che lì c’è la tenerezza di una mamma che è il simbolo della tenerezza di Dio con noi”. “Mai far tacere un bambino che piange in chiesa, perché è la voce che attira la tenerezza di Dio”, il monito del Papa, che ha ringraziato quella mamma per la sua testimonianza.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Chiesa