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Georgia: ignorato appello del Consiglio d’Europa “per un ritorno a standard elettorali democratici”

Il Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d’Europa, per la prima volta da decenni, non è stato invitato in Georgia a osservare le elezioni locali, che si sono svolte il 4 ottobre scorso. All’indomani di una tornata amministrativa che ha visto uscire vincitore dalle urne “Sogno Georgiano”, partito al governo da 13 anni, e che ha scatenato una mobilitazione di piazza sollecitata dalla maggior parte dei partiti di opposizione, ma duramente repressa dalle forze dell’ordine, il Congresso oggi esprime “profondo rammarico” per il fatto che “le autorità georgiane abbiano ignorato i ripetuti appelli per un ritorno a standard elettorali democratici”. Quelle georgiane non sarebbero state elezioni libere ed eque. “Esortiamo pertanto le autorità a impegnarsi in un dialogo politico sincero e costruttivo con l’opposizione e la società civile”, si legge nella dichiarazione diffusa da Strasburgo, “al fine di ripristinare la fiducia nel processo elettorale e rafforzare la governance a tutti i livelli”. Da parte dell’istituzione europea, piena disponibilità ad assistere la Georgia, “in ogni modo possibile, nell’adempimento dei suoi obblighi in quanto membro del Consiglio d’Europa per la salvaguardia della democrazia, dei diritti umani e dello stato di diritto a livello locale”.

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