Leone XIV: agli Agostiniani, “l’interiorità non è una fuga dalle nostre responsabilità personali e comunitarie”

(Foto Agostiniani)

“L’interiorità non è una fuga dalle nostre responsabilità personali e comunitarie, dalla missione che il Signore ci ha affidato nella Chiesa e nel mondo, dalle domande e dai problemi urgenti”. Lo ha spiegato il Papa, che ha iniziato il discorso rivolto al Capitolo generale degli Agostiniani – nella cui sede è arrivato stamattina – sulla scorta di sant’Agostino. Si rientra in sé stessi per poi uscire in modo ancora più motivato ed entusiasta nella missione. “Rientrare in noi stessi rinnova lo slancio spirituale e pastorale”, ha proseguito il Papa definendo il Capitolo generale, in corso all’Augustinianum, “una preziosa occasione per pregare insieme e riflettere sul dono ricevuto”: “si ritorna alla sorgente della vita religiosa e della consacrazione, per poter offrire luce a coloro che il Signore pone sul nostro cammino. Si riscopre la relazione con il Signore e con i fratelli della propria famiglia religiosa, perché da questa comunione d’amore possiamo trarre ispirazione e affrontare meglio le questioni della vita comunitaria e le sfide apostoliche”. “Amate ciò che sarete”: questa la frase di Agostino citata da Leone XIV come “indicazione preziosa, soprattutto per non cadere nell’errore di immaginare la formazione religiosa come un insieme di regole da osservare o di cose da fare o, ancora, come un abito già confezionato da indossare passivamente. Al centro di tutto, invece, c’è l’amore”.

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