Settantacinque anni or sono, il 14 settembre 1950, mons. Beniamino Socche, vescovo di Reggio Emilia, benediceva, aiutava e sosteneva l’Opera Francescana di assistenza agli ammalati poveri, voluta dalla terziaria francescana Virginia Ramolini. Ne erano depositari i Padri Cappuccini che l’affidarono alle Missionarie Francescane del Verbo Incarnato, congregazione fondata nel 1930 per iniziativa di madre Giovanna Francesca Ferrari (Reggio Emilia, 1888 – Fiesole, 21 dicembre 1984).
L’Opera, che aveva preso avvio nel secondo dopoguerra in un contesto di rovine, povertà e malattia, aveva la sua sede in un piccolo ambulatorio sito in via Ferrari Bonini; qui una suora provvedeva alle medicazioni e alle iniezioni, inoltre si recava a domicilio sia per prestazioni infermieristiche che per portare conforto. L’ambulatorio era aperto a tutti e prestava anche cure dentistiche; era assicurata anche la distribuzione di medicinali, alimentari e vestiario. Sostegno spirituale e materiale convivevano secondo il carisma della fondatrice madre Giovanna.
Successivamente l’ambulatorio vide la presenza generosa, encomiabile e gratuita di alcuni medici: Guido La Bella aiutato dai colleghi Mario Marini, Luigi Conconi, Amos Chiari e Lia Garrone, pediatra. Fondamentale fu il ruolo svolto da Aldo Citta, ufficiale sanitario, che fin dall’inizio sostenne con competenza e saggi consigli l’Opera e fece avere alle suore il primo lettino medico e casse di materiale sanitario.
Intanto era stata progettata da Osvaldo Piacentini la nuova costruzione di quella che sarà, sempre in via Ferrari Bonini, la “Casa Madonna dei Poveri”, l’opera fu allora definita “un gioiello di semplicità e comodità, nella sobria eleganza delle linee”.
Il 10 dicembre 1953, in coincidenza con l’ottavo anniversario della morte di padre Daniele, fu lo stesso vescovo Socche ad inaugurare solennemente la nuova costruzione con una solenne celebrazione eucaristica presieduta nell’atrio; sull’altare era stata collocata la statua della Madonna, che ancora oggi accoglie gli ospiti all’ingresso.
Sorta grazie agli aiuti generosi di tanti benefattori e collaboratori, la “Casa Madonna dei Poveri” divenne per la città un provvidenziale e benefico centro di assistenza sanitaria, mai disgiunta dalla carità cristiana, per malati e sofferenti. Un servizio che dura ininterrottamente da ben 15 lustri.
Per celebrare il 75° della ricorrenza, le Missionarie Francescane del Verbo Incarnato – che risiedono a Reggio Emilia nella stessa Casa di via Ferrari Bonini 3 – promuovono domenica 14 settembre una commemorazione dell’evento, che coincide con la data di nascita di madre Giovanna Francesca Ferrari – al solo Luisa – avvenuta a Reggio Emilia il 14 settembre 1888 nell’abitazione di famiglia in corso Cairoli.
Alle 10,30 sarà celebrata una santa messa di ringraziamento nella chiesa parrocchiale di San Pietro presieduta dal cappuccino fra Davide Saccò.
Alle 14.30, sempre nel teatro parrocchiale, Laura Artioli aiuterà ad “incontrare” Madre Giovanna, fondatrice delle Missionarie Francescane del Verbo Incarnato, inquadrandola nel coevo contesto storico.