La città di Bari diventerà nuovamente luogo di incontro e di comunione ecumenica grazie al prossimo Incontro per un dialogo fraterno, promosso dalla Consultazione Carismatica italiana (Cci), che si terrà il 17 e il 18 ottobre presso la casa di spiritualità “San Francesco d’Assisi” (Rione Japigia). Il tema scelto per questa edizione, “Lex orandi, lex credendi. Adorazione, preghiera e vita cristiana”, vuole offrire una riflessione approfondita sul nesso vitale tra preghiera, fede e testimonianza, alla luce del cammino internazionale del Dialogo Cattolico-Pentecostale. L’evento gode del patrocinio dell’arcidiocesi di Bari-Bitonto.
Tre saranno i principali relatori: p. Marcial Maçaneiro, docente di Teologia sistematica ed ecumenica alla Pontificia Università Cattolica di Paraná (Brasile); Dale M. Coulter, vescovo della Church of God e docente alla Pentecostal Theological Seminary (Cleveland, Usa); Nicola Palmieri, docente alla Facoltà Pentecostale di Scienze religiose di Bellizzi (Sa).
Il programma, che si aprirà con il saluto dell’arcivescovo metropolita di Bari-Bitonto, mons. Giuseppe Satriano, prevede momenti di preghiera, riflessione teologica e dialogo fraterno. Come ricordava Papa Francesco, “l’ecumenismo è una grazia di Dio” (Evangelii Gaudium, 246) e non un’opera meramente umana. La sfida consiste nell’accogliere lo Spirito che guida i cristiani verso l’unità, affinché il mondo creda (cfr. Gv 17,21).
Il motto che ispira l’incontro, “Lex orandi, lex credendi”, esprime la convinzione che ciò che la Chiesa prega, essa crede: la preghiera e la liturgia plasmano e custodiscono la fede. Già San Paolo ricordava: “Pregate incessantemente, in ogni cosa rendete grazie” (1 Ts 5,17-18), sottolineando l’intima connessione tra adorazione e vita cristiana. In questa prospettiva, l’incontro si pone come occasione per discernere insieme come la lode, l’adorazione e la testimonianza possano diventare fermento di riconciliazione e di missione.
I co-presidenti della Cci, Matteo Calisi (cattolico) e Giovanni Traettino (evangelico), ribadiscono che il percorso intrapreso rappresenta “una nuova tappa nel cammino ecumenico, sincero e profondo, caratterizzato da autentico rispetto reciproco, da una crescente comprensione e da una fraternità che scaturisce dalla comune fede in Gesù Cristo”.