Mediterraneo: tappa a Palermo del veliero “Bel Espoir”. Mons. Lorefice, “in un mondo scosso da guerre lunghe e drammatiche, voi giovani siete segno di speranza”

“Guardiamo al mondo scosso da guerre lunghe, drammatiche, spesso silenziose e incancrenite. Ho visto con i miei occhi e sentito con i miei orecchi i flagelli della guerra del Congo e della Siria. La nostra Casa comune, sempre più piccola e interconnessa, rischia oggi di tradire la propria intrinseca vocazione di giardino armonioso di vita e di relazioni fraterne e pacifiche, di spazio di comunione e di futuro. Una Casa comune che sta per essere trasformata in un campo di battaglia ove tutti sono contro tutti”. E’ cominciato con questa “provocazione”, l’intervento dell’arcivescovo di Palermo, mons. Corrado Lorefice al convegno “Educare alla pace e alla non violenza” che ha accolto il 29 marzo scorso presso la Facoltà Teologica di Sicilia i giovani che sono a bordo della nave-scuola della pace “Bel Espoir”. “Voi, cari giovani del Progetto Med25 – ha proseguito l’arcivescovo -, siete espressione e segno della certa speranza di questo desiderio di comunione e di futuro. Voi provenite da diverse nazionalità, lingue, culture e religioni. Il vostro veliero Bel Espoir – che ha cominciato a solcare le acque del Mediterraneo – approderà e unirà le cinque sponde che vi si affacciano: Nord Africa, Medio Oriente, Mar Egeo, Balcani ed Europa latina. Siete segno di una feconda diversità generativa di comunione e di futuro di pace”. “Il cantiere della pace ha bisogno di audaci tessitori del dialogo, di costruttori di ponti di riconciliazione. Abbiamo bisogno di dialogo internazionale e di dialogo feriale”, ha detto Lorefice. “Il vostro Veliero, cari giovani di Med25, fa profumo di salvezza, di futuro, di comunione. Grazie per la vostra perseveranza, per la vostra resilienza. Approdando a Palermo state contribuendo a tenere caldo l’amore nel cuore di molti. Di altri cuori perseveranti, resilienti”.

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