(Strasburgo) La Commissione europea sta rivedendo la politica di coesione dell’Ue “per sostenere meglio la competitività e la decarbonizzazione, la difesa e la sicurezza, le regioni frontaliere orientali, gli alloggi a prezzi accessibili, la resilienza idrica e la transizione energetica”. L’obiettivo di questa iniziativa, annunciata a Strasburgo, dove la Commissione lavora a latere della plenaria dell’Europarlamento, è “rendere la politica di coesione più efficace, incoraggiando gli Stati membri e le regioni a investire nelle priorità strategiche europee, mantenendo nel contempo l’attenzione della politica di coesione sulla riduzione delle disparità economiche, sociali e territoriali”. Gli Stati membri saranno invitati a riprogrammare parte dei loro fondi di coesione 2021-2027 per nuovi investimenti. Vari i capitoli della revisione. Uno si concentra sul “rafforzare la competitività dell’Europa e colmare il divario in materia di innovazione”, e tocca principalmente la sfera economica e delle imprese. Un altro capitolo s’intitola “Sostenere l’industria della difesa e le regioni frontaliere orientali”: “La proposta odierna consentirà agli Stati membri di utilizzare gli attuali finanziamenti per la coesione per costruire infrastrutture resilienti al fine di promuovere la mobilità militare. Sosterrà inoltre le capacità produttive delle piccole e grandi imprese del settore della difesa”. Di fatto si sposterebbero i fondi per la coesione all’industria bellica. Nella proposta si affronta poi il tema di “alloggi più abbordabili”, così pure l’impegno a migliorare la resilienza idrica, sostenere la transizione energetica. Le modifiche odierne delle normative sulla politica di coesione, proposte nel contesto della revisione intermedia del 2025, saranno discusse dal Parlamento europeo e dal Consiglio.