Consiglio d’Europa: forti critiche all’Italia in materia di enti locali, Città metropolitane e Province. Intervento del ministro Calderoli

Una fotografia a tinte fosche degli enti locali dell’Italia arriva dal Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d’Europa: in una raccomandazione approvata ieri, l’organismo di Strasburgo ha messo a fuoco il tema del non riconoscimento della Carta europea dell’autonomia locale da parte della Corte costituzionale italiana e una serie di aspetti ritenuti deboli nel Bel Paese in materia di enti locali. L’elenco comprende il limitato raggio d’azione delle Città metropolitane e delle Province, la mancanza di risorse adeguate e commisurate per le Province, l’impossibilità per i Consigli provinciali e metropolitani di dimissionare o sfiduciare i presidenti. La risoluzione riconosce alcuni passi avanti, come l’aumento delle entrate locali e regionali, il miglioramento dei processi di consultazione e del sistema di perequazione, lo sforzo per la reintroduzione delle elezioni dirette nelle province, ma tra le segnalazioni inserisce l’assenza di un sistema di remunerazione equa e adeguata per i rappresentanti delle province e delle città metropolitane, la persistente carenza di personale negli enti locali e regionali e le minacce e le violenze esistenti contro i rappresentanti eletti. Da Strasburgo un suggerimento anche per Roma capitale: “Modernizzi il sistema di governance dell’area metropolitana”, ora frammentata nelle strutture municipali e senza coordinamento, con “forme collaborative di governance metropolitana tra i diversi soggetti interessati”.
Tra le raccomandazioni all’Italia anche l’introduzione di un meccanismo che rafforzi l’azione legale ed estenda i termini di prescrizione per fornire una migliore protezione penale ai rappresentanti eletti soggetti ad attacchi e aggressioni. Durante il dibattito in Congresso, sono stati fatti riferimenti positivi alla discussione in corso in Italia sul concetto di “autonomia differenziata”, riferisce una nota del Consiglio d’Europa, che riporta l’intervento (a distanza) del ministro per gli affari regionali Roberto Calderoli: “La nostra visione di come dovrebbe essere articolata l’autonomia territoriale in Italia e l’idea del Consiglio d’Europa di come dovrebbero essere articolate le relazioni tra i diversi livelli territoriali coincidono sotto molti aspetti perché questa è la visione corretta di come dovrebbe essere realizzata l’autonomia regionale e locale”.

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