Diocesi: Monreale, un docufilm sul culto del Santissimo Crocifisso. Il vescovo Isacchi, “segno di cambiamento”

“Si faccia foco et luminarie”. Così nel 1625 l’arcivescovo Girolamo Venero tracciava i passi della festa del Ss. Crocifisso di Monreale, dopo aver ricevuto la grazia della cessazione della peste. La frase, che dà il tono alle celebrazioni e ai festeggiamenti nei giorni 1, 2 e 3 maggio, è stata scelta come titolo del primo docufilm sull’essenza, la storia, la passione del culto e l’indissolubile legame con la città.
“Si faccia foco et luminarie” sarà presentato in anteprima il 17 febbraio, alle 19, nel santuario del Santissimo Crocifisso alla Collegiata di Monreale, in cui è custodito il simulacro. L’evento è organizzato dalla Confraternita Ss. Crocifisso di Monreale, rappresentata dal commissario straordinario Pietro Maranzano e Giuseppe Messina, guidati dai parroci don Nicola Gaglio e don Luca Leone. La proiezione sarà introdotta dalla giornalista Caterina Ganci.
Un lungo lavoro nato da un’idea dei due fotografi e videomaker Massimo Palmigiano e Daniele Li Volsi, che si sono avvalsi della collaborazione del dronista Gaetano La Colla. Il docufilm è frutto della sinergia dei due professionisti che hanno messo insieme tasselli storici e tradizione, realizzando il primo documentario video sui festeggiamenti del Ss. Crocifisso di Monreale. Per l’occasione, sarà presentato il brand “Cùntu” Visual Tellers, il progetto ha l’obiettivo di raccontare storie e avvenimenti della cultura siciliana sotto un ampio aspetto narrativo per dare rilievo alle radici storiche e alle testimonianze dei protagonisti. “È stata la prima volta che partecipavo a questa manifestazione straordinaria di fede e anche di tradizione del popolo monrealese – dice l’arcivescovo di Monreale, mons. Gualtiero Isacchi – ai piedi del Crocifisso tutti i monrealesi s’inchinano e ricordano una tradizione trasmessa dai familiari. Si coglie una duplice storia in questa festa: un popolo carico di speranza e la salvezza che racconta la Croce. Cristo fonda la nostra speranza in una certezza, lui cammina per le nostre strade e ci aiuta a vivere in modo nuovo. È questa l’esperienza che in particolar modo ho fatto l’anno scorso, quando ho avuto la possibilità di salire sulla vara e venerare da vicino la sacra immagine. Il volto del Crocifisso ci chiama a ripensare e a ripensarci dentro la storia in modo nuovo, perché il Crocifisso è un segno di contraddizione, di scandalo, di cambiamento. La devozione del Crocifisso in tutti questi anni è cresciuta, combattuta tra una nostra storia fatta di tradizioni e un annuncio di salvezza fatto dal Crocifisso, dobbiamo fare incontrare queste due storie perché quella dei nostri tempi possa cambiare”. Dopo l’anteprima il docufilm sarà disponibile sul canale YouTube Cùntu. La première è in programma per il 18 febbraio alle ore 18.

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