Diocesi: Modena-Nonantola, ieri l’arcivescovo Castellucci in visita al Centro Papa Francesco

(Foto: diocesi di Modena-Nonantola)

L’arcivescovo di Modena-Nonantola, mons. Erio Castellucci, e il sindaco Gian Carlo Muzzarelli hanno visitato ieri, Mercoledì delle Ceneri, il Centro Papa Francesco, in via dei Servi 18. Erano altresì presenti il vicario generale, mons. Giuliano Gazzetti, l’assessora alle politiche sociali, accoglienza e integrazione, agenzia casa, Roberta Pinelli, e la direzione di Caritas diocesana.
I presenti hanno partecipato a un momento conviviale insieme ad ospiti, operatori e volontari del Centro di accoglienza, visitando i servizi di Caritas diocesana e fermandosi a tavola per un pranzo di fraternità.
“Il CPF, nel cuore della città, è per la nostra comunità cristiana un’opera che, per così dire, amplia lo spazio del duomo – ha commentato l’arcivescovo Castellucci -. Quando nel medioevo sorsero le cattedrali, come la nostra, non vennero edificate in uno spazio desertico, ma avevano attorno una rete di spazi: la scuola, il mercato, il comune, gli ospizi, gli orfanotrofi”. “Insomma, il duomo era considerato il punto propulsore dell’attività educativa, lavorativa e assistenziale della città – ha aggiunto l’arcivescovo -. Dentro al duomo si ‘faceva il pieno’, attingendo le motivazioni della fede, per poi uscire ed esercitare la carità e la giustizia. In questo senso, il CPF si può considerare facente parte del ‘complesso ecclesiale’ che ha il suo perno nella cattedrale”.
Facendo inoltre riferimento ad altri progetti, mons. Castellucci ha osservato: “Oltre a questo luogo, Caritas diocesana gestisce alcuni appartamenti che sono di proprietà delle Fondazioni, promuovendo un costante dialogo tra inquilini e proprietari: si supera così la paura dell’altro”.
Parole condivise dal sindaco Muzzarelli, che ha dichiarato: £Accoglienza, condivisione e responsabilità: il Centro Papa Francesco è tutto questo e anche di più. Qui Comune e Caritas lavorano insieme per la lotta alla povertà, costruendo percorsi di reinserimento sociale per persone fragili”.
“Penso che l’amore e la gratitudine siano quelli che ci consentano di stabilire rapporti duraturi con gli oggetti e i luoghi di lavoro – ha sottolineato Federico Valenzano, vicedirettore di Caritas diocesana in riferimento al Centro Papa Francesco –. L’auspicio è che questo luogo non sia solo della Chiesa ma sia una casa per la città. Perché questo luogo nasce grazie alle ore di impegno e dedizione messe in campo da operatori e volontari che hanno reso il Centro Papa Francesco un ecosistema di relazioni, che nasce per promuovere coesione sociale”.
In termini di accoglienza, il Centro Papa Francesco un totale di 16 ospiti: 8 al primo piano, 8 al secondo. Tra le attività promosse al suo interno, la Scuola di italiano “Penny Wirton” gestita da 40 volontarie e che accoglie circa 55 studenti, la sede provinciale della San Vincenzo de’ Paoli e il progetto di Intrecci comunitari, con una decina di donne che partecipano a laboratori di cucina e sartoria. Partecipano ai laboratori circa 10 ragazzi diversamente abili.
Fondato nel 2018, il Centro ha sede nell’ex-collegio gesuita di San Bartolomeo. Palazzo del XVIII secolo, vincolato alla Soprintendenza, riqualificato con finalità caritative dall’arcidiocesi di Modena-Nonantola e finanziato con i fondi 8xmille della Cei.
Il CPF è infine oggetto di una convenzione tra Comune e arcidiocesi siglata per la prima nell’anno di fondazione, nel 2018, e rinnovata nell’agosto 2023.

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