Diocesi: Acireale, Catania, Nicosia e Caltagirone, riunite le Consulte delle aggregazioni laicali. Dai vescovi l’invito a “imparare a crescere nella sinodalità”

(Foto: diocesi di Acireale)

La settimana scorsa si è tenuto ad Acireale, nella comunità parrocchiale Madonna della Fiducia, il secondo appuntamento con le Consulte delle Aggregazioni laicali di quattro diocesi siciliane: Acireale, Catania, Nicosia e Caltagirone. “Crescere insieme nel dialogo e nella carità, ponendo basi di rispetto reciproco e stima, permette il confronto di idee ed esperienze tra associazioni e movimenti ecclesiastici di diverse diocesi; questa è la ragione che ha dato vita a questo appuntamento”, spiega una nota.
“Imparare dall’altro a crescere insieme nella sinodalità non è mera utopia, ma concreto impegno da prendere a piene mani per proseguire nel cammino della Chiesa universale”, prosegue la nota. Un iter che si è già avviato nel settembre del 2021 a Catania e che a distanza di due anni ha visto la necessità di un secondo incontro per condividere e mettersi in discussione su quanto realizzato in questo primo biennio di cammino sinodale, alla luce di un personale discernimento.
“Dalla confusione alla sinfonia: percorsi, concretizzazioni, prospettive del cammino sinodale” è stato il tema affrontato e a cui hanno prestato la voce mons. Antonino Raspanti (vescovo di Acireale), mons. Calogero Peri (vescovo di Caltagirone), mons. Giuseppe Schillaci (vescovo di Nicosia) e mons. Luigi Renna (arcivescovo di Catania) oltre che i rappresentanti dei direttivi delle Consulte diocesane della macroarea catanese. Ad aprire l’incontro Giuseppina De Simone, membro del Comitato nazionale del Cammino sinodale, che ha ricordato ai presenti che “il Cammino del Sinodo è un tempo di grazia che coinvolge la Chiesa e al quale tutti siamo chiamati a prendere parte”. Ha poi ancora aggiunto che “siamo in un periodo di cambiamento dal quale la Chiesa non è esente. Il discernimento sarà quello che aiuterà a costruire la sinodalità lì dove esistono ostacoli”. Le hanno fatto eco le voci dei vescovi coinvolti, ciascuno portatore di un messaggio di speranza per questa fase che si aprirà nei prossimi mesi.
“Dio ci orienta disorientando, per questo non dobbiamo avere paura di non sapere come affrontare questo delicato momento. Torniamo ad ascoltare lo Spirito che ci racconta cosa Dio ha fatto, fa e farà per noi. Affidiamoci a Lui”, ha dichiarato mons. Calogero Peri. In collegamento da Boston ha offerto ai convenuti un pensiero anche mons. Luigi Renna: “Torniamo alla pietà popolare e al sentimento di gratitudine per poter fare un vero discernimento”. Mons. Giuseppe Schillaci si è concentrato invece sulla gioia del cristiano e sulla sua credibilità: “La gioia sia traboccante, mettiamola in circolo per trovare strade nuove. Torniamo ad essere credibili, raccontando il Vangelo incarnandolo nella nostra esistenza”. Mons. Antonino Raspanti ha concluso: “Dio facendosi uomo ha preso il nostro passo. Impariamo a camminare davvero tutti insieme seguendo il ritmo che Dio ci detta, ricompattando il corpo per riconoscerci in parole e gesti del fratello e di Dio”.

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