Scuola: don Sala (Segreteria Sinodo Vescovi), “interpellata e sfidata dal cammino sinodale, anch’essa può essere maestra per la Chiesa”

“Il cammino ecclesiale in atto interpella e sfida anche il mondo della scuola nelle sue diverse articolazioni relazionali”. Ne è convinto don Rossano Sala, ordinario di Teologia pastorale e Pastorale giovanile presso l’Università Pontificia Salesiana e consultore presso la Segreteria generale del Sinodo dei Vescovi. Nel suo intervento all’incontro “La scuola meritata. In cammino con i ragazzi, interrogativi e riflessioni sul ruolo del docente”, promosso oggi dalla Fidae a Torino in vista del nuovo anno scolastico, Sala sottolinea: “I cammini di rinnovamento in atto nella Chiesa cattolica possono da una parte interpellare il mondo della scuola e dall’altra ricevere dei buoni insegnamenti da essa”. “La sinodalità è intimamente legata ai dinamismi educativi, perché è proprio nella formazione iniziale e continua che si mettono le basi sicure per maturare uno stile ecclesiale più adeguato e fedele alle richieste evangeliche di comunione, condivisione e corresponsabilità. I giovani ce lo hanno ripetuto in vari modi: se non si cresce fin dall’inizio nella capacità di lavorare in équipe, se non si maturano fin da subito le virtù relazionali e collaborative, se non si impara a lavorare per progetti condivisi fin dai primi passi non si va da nessuna parte”. Si tratta insomma di “fare squadra”, sia dal punto di vista ecclesiale, sia dal punto di vista scolastico. Il cammino ecclesiale in atto “interpella e sfida anche il mondo della scuola”, chiedendogli di “verificare anche il modo” in cui “dispiega la comunione, la condivisione e la corresponsabilità nel suo vivere ordinario”. In particolare la scuola cattolica, in sé “parte integrante della missione stessa della Chiesa”, nella quale “possono e devono risplendere dinamismi sinodali in tutte le sue componenti: tra dirigenti e docenti, tra docenti e famiglie, tra studenti e docenti”. Tuttavia, conclude don Sala, “il gioco della sinodalità non è a senso unico. Perché certamente la Chiesa ha qualcosa da insegnare al mondo della scuola, ma è altrettanto vero che può anche imparare qualcosa di importante da questo mondo impegnato nella formazione e nell’educazione delle giovani generazioni. Di fatto l’esperienza scolastica maturata in secoli di istruzione, formazione ed educazione possiede un arsenale ben fornito in ordine alla comunione, condivisione e corresponsabilità”. La scuola, conclude, “quando funziona bene, può essere una maestra anche per la Chiesa e per il suo rinnovamento” ed essere “una spinta ad una conversione sinodale che è sempre più urgente per tutti e per il bene di tutti, nessuno escluso”.

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