Romania: esplosioni in stazione Gpl. Feriti trasferiti in Belgio, Italia, Austria, Germania e Norvegia. Lenarcic esprime solidarietà Ue

Le vittime delle recenti esplosioni in Romania sono già state accolte negli ospedali di Belgio, Italia, Austria, Germania e Norvegia per cure di emergenza. Dopo le esplosioni di sabato scorso in una stazione di gas di petrolio liquefatto (Gpl) a Crevedia, vicino a Bucarest, la Romania ha chiesto “l’assistenza dell’Ue per la cura di pazienti con gravi ustioni”. Lo comunica in una nota la Commissione europea. Finora “nove Paesi (Austria, Belgio, Bulgaria, Danimarca, Francia, Germania, Italia, Norvegia e Svezia) si sono offerti di ricevere i pazienti attraverso il meccanismo di protezione civile dell’Ue”. Il Centro di coordinamento della risposta alle emergenze dell’Ue “è in costante contatto con la Romania e con le autorità europee” per mobilitare ogni ulteriore assistenza necessaria. “Le tragiche esplosioni in Romania hanno colpito decine di persone, compresi i primi soccorritori, che hanno bisogno di cure mediche urgenti. Il mio pensiero è con le vittime, le loro famiglie e i loro colleghi. I Paesi europei hanno reagito immediatamente offrendosi di curare le vittime nei loro ospedali. Già 12 pazienti trasferiti attraverso il meccanismo di protezione civile dell’Ue stanno ricevendo cure d’emergenza in Belgio, Italia, Austria, Germania e Norvegia. Ringrazio tutti i Paesi per aver esteso la loro solidarietà alla Romania in quest’ora buia, quando ce n’è più bisogno. Il nostro obiettivo ora è salvare vite umane”, ha dichiarato il commissario Ue per la Gestione delle crisi, Janez Lenarčič.

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