Farmacisti ospedalieri europei: Eahp, al via il congresso a Lisbona su centralità del paziente, nuove tecnologie e ospedale green

Si è aperto a Lisbona il 27° congresso della Società europea dei farmacisti ospedalieri-Eahp sul tema “Dalla progettazione del farmaco al successo del trattamento. Cosa conta davvero per i pazienti? (From drug design to treatment success. What really matters to patients?)”. Oltre quattromila professionisti di farmacia ospedaliera provenienti da tutta Europa si confrontano su questo titolo impegnativo, che conduce ad affrontare il tema del “successo terapeutico” dal punto di vista del paziente.
“Tutti i sistemi e tutti i professionisti devono iniziare a cambiare il proprio paradigma”, ha detto nel suo messaggio inaugurale il presidente Ehap Andras Sule (direttore della farmacia del Péterfy Hospital di Budapest), che ha ricordato che “il successo terapeutico non è definito esclusivamente da parametri medici, ma si sviluppa anche attraverso le percezioni e l’impegno del paziente a svolgere un ruolo attivo nel proprio percorso verso la guarigione”. A Lisbona è presente anche una nutrita rappresentanza di farmacisti ospedalieri italiani (Sifo), guidata dal vice-presidente Alessandro D’Arpino. “Il paziente al centro del sistema di cure – ha osservato – è ormai un argomento diventato cruciale nell’assistenza sanitaria e farmaceutica. Oggi il trattamento del paziente e della sua patologia sono multidisciplinari e multidimensionali, e quindi non possiamo prescindere dal coinvolgimento della persona malata nel percorso terapeutico, perché questo migliora la qualità di cura”. Per quanto riguarda le tecnologie, “non solo ottimizzano i processi e assicurano una gestione puntuale di tanti passaggi del percorso del farmaco, ma generano sicurezza di pazienti e operatori, permettono di registrare dati di efficacia del trattamento, ed aiutano nell’utilizzo del giusto farmaco al giusto paziente nel giusto momento”. Infine la “green pharmacy”, tema che la Sifo  intende sviluppare con attenzione “per contribuire ad una battaglia che è professionale, sanitaria ed anche socio-culturale e che si tradurrà nell’impegno a far diventare molto più green anche gli ospedali italiani, ovviamente senza far venir meno la qualità delle cure”.

 

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