Diocesi: Brescia, il 25 marzo torna “Maturi al punto giusto”. Evento proposto anche a Bergamo

È in programma per sabato 25 marzo l’iniziativa “Maturi al punto giusto”, promossa dalla Fondazione Comunità e scuola, dall’Ufficio diocesano per la Scuola di Brescia, insieme all’Ufficio scolastico territoriale e al Comune, giunta quest’anno alla sesta edizione e ripresa dopo la pausa forzata della pandemia. In occasione delle celebrazioni di Bergamo-Brescia capitale della cultura “Maturi al punto giusto” sarà accolto a Palazzo Loggia, e si svolgerà, nella stessa giornata, anche a Bergamo. Per l’evento bresciano sono attesi 140 maturandi in rappresentanza di 16 Istituti scolastici.
“Secondo la metodologia del world café, gli studenti – viene spiegato in una nota della diocesi di Brescia – si siederanno ad un tavolo, all’interno di alcune aree, per dialogare in modo diretto con un testimone. Ogni tavolo avrà anche un giovane animatore che farà da tramite tra gli studenti e il testimone; il dialogo durerà circa 45 minuti. Gran parte degli animatori sono studenti che hanno vissuto la loro maturità nel periodo Covid: vogliamo, idealmente, attraverso loro ricordare quegli anni difficili per la scuola e per le loro vite”. “Le tovaglie di carta dei grandi tavoli – prosegue la nota – saranno anche spazio per appunti e per messaggi da lasciare agli altri ragazzi, che successivamente siederanno a quel tavolo. In questo modo, nella mattinata ogni studente dialoga con quattro testimoni diversi, appartenenti alle quattro aree significative della vita: sapere, lavorare, servire e partecipare”.
“Maturi al punto giusto”, proseguono dalla diocesi, “intende ogni anno accendere i riflettori sui maturandi e sulla scuola. È un incoraggiamento ai giovani e, nel contempo, un modo per ringraziare la scuola che ogni anno ‘consegna’ migliaia di giovani cittadini alla comunità civile, sociale, politica. Le scuole, a loro volta, sono chiamate ad approfondire e sviluppare la loro idea di orientamento: a ‘Maturi al punto giusto’ sono presenti anche insegnanti, che, pur non partecipando ai tavoli perché il dialogo dei ragazzi sia più libero, osservano con attenzione e si confrontano fra di loro. Anche per le istituzioni e i testimoni ‘Maturi al punto giusto’ lascia un segno: si realizza una rete trasversale di conoscenza e amicizia, ci si lascia ogni anno stupire dalle domande poste dai giovani, ci si attrezza per comunicare in modo efficace non tanto il proprio “prodotto”, quanto le idee e soprattutto messaggi di speranza e di futuro”.

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