El Salvador: aborto, la Corte interamericana dei diritti umani si esprimerà sul “caso Beatriz”. Possibili prescrizioni vincolanti per gli Stati

È iniziata ieri e proseguirà oggi l’udienza della Corte interamericana dei diritti umani, che affronterà il cosiddetto “caso Beatriz”, che si riferisce alla vicenda di una giovane donna salvadoregna a cui fu negata la richiesta di interruzione di gravidanza, nel 2013. Nell’El Salvador, infatti, così come in Honduras e in Nicaragua, l’aborto è fuorilegge in qualsiasi situazione e chi abortisce subisce una condanna a livello penale. C’è molta attenzione attorno alla sentenza, poiché per la prima volta una denuncia sull’aborto arriva alla Corte interamericana dei diritti umani e il provvedimento potrebbe contenere prescrizioni vincolanti nei confronti del Paese interessato. Nel 2013, Beatriz (nome di fantasia) presentò una petizione alla Corte Suprema dell’El Salvador, per ottenere il permesso di interrompere la gravidanza. Alla giovane donna erano stati diagnosticati il lupus eritematoso sistemico, la nefropatia lupica e l’artrite reumatoide, motivo per cui la sua gravidanza era considerata ad alto rischio. Inoltre, il feto di una bimba, che portava in grembo, era stato diagnosticato come anencefalico – il suo cranio e il suo cervello erano sottosviluppati – e in effetti la piccola morì poche ore dopo la nascita. Il comitato medico dell’ospedale nazionale di maternità del Salvador raccomandò l’interruzione della gravidanza, ma la donna non ottenne l’autorizzazione. Beatriz è morta, per altre cause, nel 2017, ma il caso è proseguito, alimentato dalle organizzazioni abortiste. Nel gennaio 2022, la Commissione interamericana dei diritti umani ha inviato il caso alla Corte interamericana dei diritti umani. Le organizzazioni “pro life” dell’El Salvador hanno sempre sostenuto che la madre non ebbe dopo il parto complicazioni di salute e che la neonata fu tenuta in braccio e fu amata dalla madre, prima del rapido decesso.
Dal canto suo, il Governo di Nayib Bukele ha ribadito che “non c’è la minima possibilità che l’aborto venga legalizzato in El Salvador”.

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