Migranti: oltre 70 vittime in mare. Centro Astalli, “attivare canali umanitari e quote d’ingresso regolari” e avviare “politiche di accoglienza e integrazione”

“Con profondo dolore e cordoglio apprendiamo della tragica notizia della morte evitabile di decine di persone in fuga da guerre e violenze. Sono uomini, donne e bambini che in mancanza di alternative legali, cercano di mettersi in salvo affidandosi ai trafficanti che gestiscono illegalmente una parte sempre più significativa di mobilità umana”. Così p. Camillo Ripamonti, presidente Centro Astalli, dopo che nelle scorse ore un’imbarcazione con più di 100 migranti è affondata nelle scorse ore di fronte alle coste siriane. Le autorità hanno recuperato i corpi di 71 persone annegate al largo della città di Tartus, in Siria. Tra loro anche dei bambini. Il ritrovamento è avvenuto vicino alla costa, a poche decine di chilometri dal confine con il Libano. Circa venti sono le persone sopravvissute e portate in ospedale.
Una tragedia che arriva alla vigilia delle elezioni politiche in Italia e della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato della Chiesa cattolica dal titolo “Costruire il futuro con i migranti e i rifugiati. Per questo il Centro Astalli non smette di chiedere: “l’attivazione di canali umanitari e quote di ingresso regolari che consentano di gestire la mobilità umana in modo legale e sicuro e pongano così fine all’ecatombe che si consuma dai anni alle porte d’Europa”, oltre a “politiche di accoglienza e integrazione che possano consentire alle persone migranti di vivere in sicurezza e dignità e dare il loro contributo al benessere e alla crescita del Paese”.

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