Ambiente: card. Zuppi a RemTech Expo, no a “pensare l’economia in modo predatorio”. “Conversione ecologica non è un optional, è in gioco il futuro”

“Il risanamento, la rigenerazione e lo sviluppo sostenibile dei territori sono una grande sfida nella quale ci troviamo tutti. Può diventare una grande pandemia o, al contrario, un modo per riunirsi, confrontarsi e affrontare insieme un problema per cercare di risolverlo”. Lo ha detto il card. Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, in un videointervento da Matera al RemTech Expo, mettendo in guardia da “interessi, abitudini, e un modo di pensare l’economia predatorio, per cui per cui la logica del consumo viene prima di qualunque altra logica, anche spesso prima anche del buon senso, con l’illusione che il consumo possa essere illimitato e con l’incoscienza di non comprenderne le conseguenze”.
Nel suo intervento al Hub tecnologico ambientale specializzato sui temi del risanamento, della rigenerazione e dello sviluppo sostenibile dei territori, che si chiude oggi a Ferrara, il card- Zuppi ha constatato che la Laudato si’ “resta a distanza di anni un punto di riferimento e anche un monito, perché venne pubblicata in vista di un grande appuntamento internazionale che doveva rappresentare una svolta. Purtroppo non è stato ancora così; quegli impegni non sono ancora arrivati ad un livello sufficiente per guardare con più speranza al nostro futuro. Si tratta di una scelta decisiva”. Prima di Parigi, ha ricordato, “si disse ‘siamo ancora in tempo'”; ora “direi che non siamo più in tempo. Anzi, il tempo che passa compromette ulteriormente la sostenibilità e la possibilità di risanamento e rigenerazione. Credo che la Laudato si’ ci aiuterà ad impegnarci con determinazione perché il futuro sia possibile. Non è in discussione la qualità, anche, ma soprattutto il futuro”. Per il presidente Cei, “la casa comune ci richiede cura; contemporaneamente dobbiamo imparare a pensarci insieme fratelli tutti. Forse l’uno aiuterà l’altro: la preoccupazione per la casa comune, per la sostenibilità, il risanamento e la rigenerazione aiuterà a farci scoprire che siamo sempre più fratelli tutti. La casa – ha ammonito – è una sola, non ci sono residence separati o mini appartamenti nei quali pensare di stare tranquilli”; siamo soltanto “un mini appartamento di una casa comune che è tutta minacciata”.
“La Chiesa – ha concluso il card. Zuppi – continua ad appoggiare Papa Francesco nella conversione ecologica che non è un optional, ma frutto della passione per l’uomo e per questa casa nella quale l’uomo può o non può vivere”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori