Argentina: fallito attentato a Cristina Kirchner. Per il presidente Fernández è un “fatto enormemente grave”

(Foto ANSA/SIR)

Fallito attentato a Buenos Aires contro la vicepresidente ed ex presidente dell’Argentina Cristina Kirchner. Un uomo di 35 anni, Fernando Andrés Sabag Montiel, cittadino brasiliano, è stato arrestato nella tarda serata di ieri (ora locale) dopo aver puntato una pistola carica contro la vicepresidente, che stava salutando i suoi sostenitori davanti alla porta dell’edificio in cui vive, a Recoleta. L’attentatore ha allungato il braccio e lo ha puntato direttamente contro il vicepresidente, ha sparato due volte, ma il colpo non è partito. Cristina Kirchner è riuscita a chinarsi, la guardia lo ha messo alle strette contro il muro e lo ha fermato. L’uomo si era avvicinato alla Kirchner in mezzo alla folla in attesa per salutarla e chiederle un autografo sulla sua autobiografia. Il presidente Alberto Fernández ha confermato che i proiettili non sono partiti solo per caso, ha parlato di fatto “enormemente grave”, il più rilevante dal ritorno della democrazia. E ha invitato a far cessare “la cultura dell’odio”. Oggi uffici e scuole resteranno chiusi. Varie organizzazioni sociali e movimenti di base si sono mobilitati in appoggio alla vicepresidente, che ha ricevuto messaggi di solidarietà da tutto il Continente.
Centinaia di attivisti si erano radunati dalla scorsa settimana davanti all’abitazione di Cristina Kirchner, 69 anni, accusata recentemente di frode e corruzione relative all’aggiudicazione di appalti pubblici durante i suoi due mandati presidenziali. Non si registrano ancora dichiarazioni a livello ecclesiale, che sono attese per la giornata di oggi.

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