Diocesi: mons. Seccia (Lecce), “la nostra città diventi capitale della cultura, sia pure senza medaglie, titoli e riconoscimenti ufficiali”

“Non temete, qualche volta, ad assumere decisioni impopolari quando queste hanno una finalità fortemente educativa e formativa. Non abbiate paura di fare passi in avanti per restituire a questa città il suo vero volto: quello di un territorio a vocazione culturale nel quale i principi umani e i diritti, quelli di tutti, restano a fondamento dell’umana convivenza”. Lo ha detto ieri sera l’arcivescovo di Lecce, mons. Michele Seccia, nel suo messaggio alla città al termine della processione dei patroni, i santi Oronzo, Giusto e Fortunato, rivolgendosi agli amministratori, ad ogni livello istituzionale. “So bene che cambiare provoca sempre disagio, ma se non proviamo a ridimensionare il valore del denaro non daremo mai un giusto senso alla nostra vita”, ha aggiunto il presule che auspica una “rivoluzione educativa” nella quale “vorrei tanto sentirmi accompagnato dagli adulti, dai formatori, dai padri e dalle madri di famiglia: sarebbe un gran bell’investimento per il futuro dei nostri ragazzi”.
L’auspicio è che “aumentino nella nostra città i momenti culturali, i cantieri per la riflessione, e qui mi appello non solo agli amministratori ma soprattutto alla scuola, al mondo accademico, al prezioso contributo del mondo dell’associazionismo che, grazie al cielo, pullula a Lecce e crea notevoli occasioni di sviluppo”. “La nostra Università continui ad aprirsi al territorio favorendo il dialogo e l’approfondimento – è l’invito dell’arcivescovo -, la scuola continui a formare con passione le nuove generazioni entrando sempre maggiormente in contatto con la spiritualità del nostro territorio e la famiglia, sempre più intossicata dai tanti drammi morali e spirituali, riviva la gioia della condivisione in semplicità e letizia”. “Bisogna – ha concluso – rifuggire con fierezza e prontezza dalla svendita del nostro territorio, spesso piegato allo sfruttamento e alla sete del guadagno. Questo è il tempo perché Lecce diventi capitale della cultura, sia pure senza medaglie, titoli e riconoscimenti ufficiali; città della creatività artistica e artigianale per eccellenza e divenga presto epicentro di irradiazione di educazione civica e cristiana”.

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