Diocesi: mons. Parisi (Lamezia Terme), “il contributo dei credenti è quello di riconoscere la dignità di ogni uomo”

Libertà e responsabilità. Sono queste le parole chiave che il vescovo di Lamezia Terme, mons. Serafino Parisi, ha lanciato ieri agli studenti del liceo scientifico “Galileo Galilei”, in occasione dell’avvio della Settimana scientifica, ritenendoli elementi fondamentali per il cambiamento che “o parte da noi – ha detto il presule – oppure non si realizza mai” in quanto “a volte le cose importanti noi le deleghiamo ad altri” mentre “nella storia non si agisce per delega”.
Sollecitato dalle domande degli studenti, il vescovo ha spiegato che “la libertà è una parola impegnativa. Quando immaginiamo di essere liberi, quanti condizionamenti riceviamo? La libertà si raggiunge con un cammino innanzitutto razionale: testa, pensiero, ragionamento, logos, ricerca. Va conquistata e si conquista con la fatica, il sudore, l’impegno, la ricerca, lo studio”.
Responsabilità, invece, “è sentirsi coinvolto nella storia che voglio costruire e ciò che si sceglie liberamente ti porta ad assumere tutte le responsabilità, nel bene e nel male. La libertà delle scelte – ha osservato mons. Parisi – e l’assunzione delle nostre responsabilità sono le due traiettorie attraverso le quali il nostro territorio può cambiare, oggi. Il domani, infatti, dipende dalle nostre scelte, oggi e qui”.
Questo, però, senza perdere di vista la “vera umanità” partendo da ciò che ci ha insegnato Gesù “ad essere più umani tra di noi” perché “esprimendo la vera umanità noi riusciamo a trasmettere relazioni credibili. Noi, quindi, siamo chiamati ad essere umani” e “tutto ciò che è autenticamente umano è al tempo stesso cristiano: non essere bestie tra gli uomini come con la legge del branco, ma cercare di essere umani tra di noi”.
Quindi, invitando i ragazzi “a vivere il tempo con pienezza e determinazione”, il presule ha sottolineato che “il valore dell’uomo non dipende dalla condizione in cui si è ma da quello che ognuno porta su di sé perché il valore dell’uomo resta sempre”. In questo contesto, quindi, “il contributo dei credenti è quello di riconoscere la dignità di ogni uomo in qualsiasi condizione esso si trovi: o si cammina in un contesto relazionale, oppure non si realizza niente. La persona umana deve essere riconosciuta come persona sempre –ha detto monsignor Parisi – e noi dobbiamo prendere il piano di Dio e fare emergere quella dignità dell’uomo”.
Per mons. Parisi, infine, “quando si parla di giovani, si fa l’errore di dire che loro sono il futuro mentre, invece, sono il presente” e bisogna “farli esprimere nelle loro potenzialità, oggi, nel presente”.

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