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Belgio: naufragato il lavoro della commissione del Parlamento sul passato coloniale. Justitia et Pax, “grande rammarico”

Il Belgio ha scelto di “stagnare in un passato oscuro e disastroso”: così Justitia et Pax oggi commenta la notizia secondo cui la commissione della Camera del Belgio, che aveva il compito di riesaminare il passato coloniale del Paese, non è riuscita a votare ieri una relazione che avrebbe concluso i lavori iniziati nell’estate del 2020. A dividere sul voto una delle raccomandazioni, quella che prevedeva una richiesta di scuse ufficiali del Belgio riguardo al suo passato coloniale. A opporsi i liberali e la Cd&V che hanno lasciato la riunione, facendo venir meno il quorum. “È con grande rammarico che constatiamo il rifiuto dei liberali belgi di assumersi la loro responsabilità storica e di aprire una nuova pagina nelle relazioni belghe con congolesi, ruandesi e burundesi e le loro diaspore”, afferma ancora Justita et Pax in un tweet. Sempre ieri, il premier olandese Mark Rutte aveva pronunciato un discorso storico, presentando “le scuse a nome del governo olandese per le azioni dello Stato dei Paesi Bassi in passato: a titolo postumo a tutti gli schiavi del mondo che hanno sofferto per queste azioni, ai loro figli e figlie, a tutti i loro discendenti fino ad oggi”. E infatti Justita et Pax afferma che “il mondo intero sta cercando di andare avanti su queste questioni”, mentre il Belgio ha frenato “un processo di riconciliazione omerico”.

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