Papa Francesco: Angelus, “essere perseveranti è restare nel bene, non dribblare le regole”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Essere perseveranti, essere severi e decisi nell’edificare su ciò che non passa. Ecco allora che cos’è la perseveranza: è costruire ogni giorno il bene”. E’ l’invito del Papa, durante l’Angelus di ieri in piazza San Pietro, al quale – secondo la Gendarmeria vaticana – hanno partecipato circa 30mila persone. “Perseverare è rimanere costanti nel bene, soprattutto quando la realtà attorno spinge a fare altro”, ha spiegato Francesco, che ha messo in guardia dai “tanti furbi che approfittano delle situazioni, che dribblano le regole”. “Perseverare, invece, è restare nel bene”, ha puntualizzato il Papa: “Chiediamoci: come va la mia perseveranza? Sono costante oppure vivo la fede, la giustizia e la carità a seconda dei momenti: se mi va prego, se mi conviene sono corretto, disponibile e servizievole, mentre, se sono insoddisfatto, se nessuno mi ringrazia, smetto? Insomma, la mia preghiera e il mio servizio dipendono dalle circostanze o da un
cuore saldo nel Signore? Se perseveriamo – ci ricorda Gesù – non abbiamo nulla da temere, anche nelle vicende tristi e brutte della vita, nemmeno del male che vediamo attorno a noi, perché rimaniamo fondati nel bene”. Infine la citazione di Dostoevskij, che nei fratelli Karamazov scrive: “Non abbiate paura dei peccati degli uomini, amate l’uomo anche col suo peccato, perché questo riflesso dell’amore divino è il culmine dell’amore sulla terra”. “La perseveranza è il riflesso nel mondo dell’amore di Dio, perché l’amore di Dio è fedele, è perseverante, non cambia mai”, ha concluso Francesco.

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