India: Missionarie della Carità costrette a chiudere una casa per bambini orfani a Kanpur

Non c’è pace in India per le Missionarie della Carità. La Congregazione è stata costretta a chiudere la Shishu Bhawan, una casa per bambini orfani, indigenti e abbandonati che si trova nel cantone di Kanpur, per la scadenza del suo contratto di locazione. Secondo quanto riporta il settimanale cattolico “Indian Currents”, questa casa per bambini orfani era stata fondata nel giugno 1968. Negli ultimi 53 anni le Missionarie della Carità sono riuscite a dare in adozione oltre 1500 bambini come previsto dalla legge. Hanno anche servito migliaia di altri poveri e indigenti come malati di lebbra, madri nubili e figli di lavoratori edili o migranti. Il Defense Estates Office (DEO) ha però affermato che la casa di Kanpur è stata costruita su una terra per la quale il contratto di locazione era scaduto nel 2019 ed ha chiesto alle suore di pagare una penale o essere sfrattate. Le suore hanno cercato di ottenere un’udienza presso il Defense Estates Office ma alla fine si sono dovute arrendere in quanto hanno capito di non poter soddisfare le richieste, tanto più che anche il loro accesso ai finanziamenti esteri è stato negato a causa del rigetto della loro domanda di rinnovo al Foreign Contribution Regulation Act. Il 3 gennaio hanno quindi consegnato la casa. Gli undici bambini orfani rimasti, la maggior parte dei quali gravemente handicappati, sono stati trasferiti in altri Shishu Bhawan nelle vicine Allahabad, Varanasi, Bareilly e Meerut. “È un peccato che un’istituzione che ha servito gli abbandonati e i senza voce nella società venga chiusa invece di estendere il contratto di locazione della terra”, ha detto Chhotebhai, coordinatore del Forum cattolico indiano vicino all’orfanotrofio sin dal suo inizio. Non è la prima volta che le Missionarie della Carità vengono prese di mira. La notizia del centro di Kanpur, segue di pochi giorni la questione del blocco sui conti bancari esteri e l’inchiesta avviata appena tre settimane fa nel Gujarat contro un orfanotrofio gestito dalle Missionarie della Carità. L’accusa, infamante e del tutto priva di prove, rivolta in quel caso era di costringere a “convertirsi” le bambine accolte nella struttura, circostanza del tutto negata dalle suore di Madre Teresa.

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