Diocesi: mons. Perego (Ferrara), “accogliere lo stile sinodale che stiamo vivendo”

La liturgia dell’Epifania è un invito “ad alzarci e metterci in cammino, ad accogliere questo stile sinodale che stiamo vivendo come Chiesa locale, in comunione con la Chiesa universale e con le Chiese in Italia”. Lo ha ricordato ieri mons. Gian Carlo Perego, arcivescovo di Ferrara-Comacchio, in occasione della solennità dell’Epifania.
Nell’omelia l’arcivescovo ha sottolineato che nell’Epifania “Dio si rivela a tutti gli uomini” e lo fa attraverso “una manifestazione che non avviene nella potenza, o con prepotenza, ma nella povertà, nella semplicità di un incontro”. “Povertà, semplicità, incontro, relazione – ha ammonito – sono anche i tratti, cari fratelli e sorelle, che vengono chiesti al nostro stile di annuncio del Vangelo, oggi come allora, evitando ogni forma di rigidità e integralismo, talora comodo e poco impegnativo. Uno stile che chiede di rinnovare alcuni nostri atteggiamenti, strumenti e di camminare insieme, in comunione, per una Chiesa di popolo e ‘sacramento di salvezza’”. Commentando la pagina di Isaia, mons. Perego ha osservato che il profeta “ci invita ad avere un abito nuovo in questo Natale, a ‘rivestirci’ della luce, della gloria del Natale. Il Natale chiede un cambiamento. Non si può sprecare il Natale”. Anche la lettera agli Efesini è “una pagina molto bella”: quella di Paolo, ha spiegato, è “una pagina di un pastore che sente profondamente che la grazia del Natale, dell’Incarnazione di Cristo, al centro del suo ministero, sia un dono per tutti. È una pagina di cattolicità, ma anche dell’apostolicità della Chiesa”. “Il Natale, ci ricorda l’Epifania, va annunciato a tutti, come il centro della storia, in cui Dio riannoda il legame paterno con tutti gli uomini, che diventano una sola famiglia umana”, ha proseguito l’arcivescovo. “Il Signore che nasce per la salvezza di tutti aiuti le nostre comunità a maturare”, ha concluso la “consapevolezza che, proprio perché il mondo è una sola famiglia umana, il Vangelo venga annunciato a tutti e che tutti possano essere raggiunti dalla gioia del Vangelo”.

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