Romania: Cluj-Napoca, aperta causa di beatificazione di suor Maria Sofia. Perseguitata dal regime comunista, restò in carcere 8 anni

(Foto Eparchia di Cluj-Gherla, Romania)

Suor Maria Sofia Cmd ha testimoniato la fede in modo eroico, durante la persecuzione della Chiesa greco-cattolica romena da parte del regime comunista, ed ora si avvia agli onori degli altari. Dopo il nulla osta dalla Congregazione per le cause dei santi, la causa di beatificazione al livello eparchiale è stata aperta solennemente giovedì 6 gennaio, da mons. Claudiu Pop, vescovo dell’eparchia di Cluj-Gherla. Nata alla vigilia di Natale del 1910, Ileana Mureşan ha nutrito sin dall’infanzia la vocazione alla vita religiosa, ma è stata ammessa nella Congregazione della Madre di Dio (Cmd) solo a 22 anni, ricevendo il nome Maria Sofia. Nel 1947 fu eletta superiora generale della congregazione, che ha guidato in tempi difficili, fino nel 1993. Nel 1948 i greco-cattolici sono stati messi fuori legge e tutti i vescovi arrestati. L’anno seguente cominciò anche per lei il calvario: deportazione, domicilio obbligatorio, arresti (nel 1950 e 1958), più di otto anni di prigione, torture e maltrattamenti. Dopo il rilascio, rischiando la vita, ha visitato le suore disperse nel Paese, mantenendo l’unità e la continuità della congregazione. È morta nel 2003 e nel 2020 le sue suore hanno chiesto al vescovo l’apertura della causa. È la prima religiosa romena ad avviarsi agli onori degli altari.
“Il modello di vita di Madre Sofia dimostra che la vita offerta al Signore, con generosità e abbandono fiduciosi nella volontà divina, può diventare testimonianza autentica manifestata attraverso fiori di virtù”, ha dichiarato al Sir suor Maria Teodorina, superiora generale Cmd. La Congregazione della Madre di Dio fu fondata nel 1921 dal metropolita greco-cattolico Vasile Suciu; conta oggi sei comunità. Le suore si dedicano alla preghiera e all’apostolato educativo e di assistenza ai malati.

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