Marcinelle: Di Maio (min. Esteri), “vero sviluppo è fare tesoro degli accadimenti del passato promuovendo equità, giustizia e solidarietà”

“Il sacrificio di Marcinelle resta fortemente impresso nella memoria collettiva dei popoli italiano e belga, e anche dell’Europa tutta, considerate anche le diverse nazionalità delle vittime dell’incidente minerario”. Così il ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Luigi Di Maio, nel messaggio in occasione del 65° anniversario del disastro di Marcinelle nel quale l’8 agosto del 1956 persero la vita 262 minatori, di cui ben 136 erano cittadini italiani.
“Il ricordo di Marcinelle è così sentito e attuale perché rappresenta l’emblema delle conquiste sociali dei lavoratori italiani, così come di quelli europei e di tutto il mondo”, ha proseguito il ministro, secondo cui “la promozione di un lavoro equo, tutelato e sostenibile deve essere oggi più che mai al centro della nostra risposta alle gravi conseguenze economiche e sociali determinate dalla pandemia da Covid-19, risposta che viene fornita dai vari Piani di rilancio nazionali adottati sulla base dei fondi europei, grazie allo sforzo congiunto dei 27 Stati membri che hanno deciso di affrontare uniti l’emergenza globale”.
“L’Italia, membro fondatore sia dell’Ue che dell’Organizzazione internazionale del lavoro, intende continuare a promuovere nei consessi europei e internazionali di cui è parte la sicurezza e la salute dei lavoratori, e all’insegna di questi obiettivi desidera vincere la doppia sfida della rivoluzione ecologica e digitale del lavoro, al centro dei progetti del Next Generation Eu e del nostro Piano nazionale di ripresa e resilienza”, ha aggiunto Di Maio, certo che “il sacrificio di quanti, in Italia e all’estero, a Marcinelle o altrove nel mondo, hanno perso la vita intenti nello svolgere la loro professione o impegnati nelle attività di volontariato e di sostegno, in ogni epoca storica, e quindi anche e con più forza oggi che siamo alle prese con gli effetti di una devastante pandemia, non sarà stato vano se, proprio in questa fase di ripresa, saremo capaci di trasformare le nostre economie e creare opportunità e posti di lavoro per un’Italia e per un’Europa di cui vogliamo sentirci davvero partecipi e orgogliosamente cittadini”. Il ministro ha sottolineato anche l’importanza della “garanzia delle giuste tutele e dei giusti riconoscimenti per tutti, tanto a livello economico, che sociale e personale”. “È questo – ha ammonito – il senso ultimo del vero sviluppo: essere capaci di una visione del futuro che faccia tesoro degli accadimenti del passato e li interpreti promuovendo equità, giustizia e solidarietà”.

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