Festa di Santa Rita: card. Comastri, “sapeva cos’è l’amore”

Tanti i fedeli giunti a Cascia, nel rispetto delle norme, e centinaia di migliaia quelli raggiunti ovunque nelle case d’Italia e del mondo grazie alla diretta streaming di 8 ore. La festa di Santa Rita, ancora una volta, ha unito i popoli, diffondendo la forza, la fiducia e il coraggio della santa degli impossibili. “La gioia, la speranza e la pace: sono queste – ha detto suor Maria Rosa Bernardinis, priora del Monastero Santa Rita da Cascia – le emozioni che oggi hanno inondato il cuore di noi monache e di tutti i devoti del mondo. Grazie alla Festa di Santa Rita abbiamo vissuto anche la prima solennità religiosa in Umbria dopo il lockdown e una delle prime in Italia. Perciò questa giornata è stata davvero la festa della speranza, nel Signore e in noi stessi, quella che Rita ci insegna a non perdere mai, per accompagnarci al domani con rinnovata fiducia e occhi nuovi”. “Nella vita delle persone e anche dei popoli sono determinanti i modelli di vita. Modelli ai quali si guarda per ispirare le proprie scelte e i propri comportamenti. Oggi i modelli più diffusi sono i calciatori strapagati, gli attori, le attrici, i cantanti, i personaggi dello spettacolo… che spesso conducono una vita moralmente squallida e depravata”. Con questa premessa il card. Comastri ha aperto la sua omelia nel Solenne Pontificale della Festa di Santa Rita, che ha presieduto. “Santa Rita – ha detto il prelato – sapeva cos’è l’amore e la sua testimonianza di sposa fedele e premurosa ce lo ricorda meravigliosamente”.

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