Diocesi: Pescara-Penne, la comunità italo-venezuelana domenica festeggerà il beato Jose Gregorio Hernandez

La comunità italo-venezuelana dell’arcidiocesi di Pescara-Penne festeggerà Jose Gregorio Hernandez, con una santa messa in azione di grazia per la sua beatificazione avvenuta lo scorso 30 aprile, domenica 23 maggio nel giorno di Pentecoste. Sarà l’arcivescovo Tommaso Valentinetti a presiedere la liturgia eucaristica, presso la cattedrale di San Cetteo, alle ore 18,30.
“Lui era un uomo di lavoro a cui piaceva aiutare la gente”. Così lo presenta don Gerardo Camacho Riceño, vicario parrocchiale della chiesa di San Flaviano vescovo di Basciano (Te), originario della diocesi del beato. Egli non si è limitato allo svolgimento della professione medica, ma l’ha resa anche un atto di solidarietà verso i più bisognosi. Infatti, offriva medicine e cure gratuite a chi non poteva permettersele. Hernandez, aggiunge don Gerardo, “era anche un uomo profondamente cristiano. Ogni mattina partecipava alla celebrazione dell’Eucarestia e dopo andava a svolgere il suo lavoro di medico. Nonostante i suoi studi scientifici e il suo lavoro di medico, era un uomo che sentiva una forte chiamata alla vita religiosa, tanto che per due volte tenta di perseguire il suo sogno di diventare sacerdote, ma i numerosi imprevisti lungo il percorso gli fecero comprendere che doveva rinunciare al sacerdozio e che la sua vocazione consisteva nell’esercizio della professione medica, prestando maggior riguardo ai poveri. L’importanza della sua beatificazione sta nel fatto che lui prima è stato conosciuto come un bravo medico e un bravo professore, ma è stato anche un bravo cristiano con una forte testimonianza di vita per i ricchi e per i poveri”.
Una beatificazione, quella di Jose Gregorio Hernandez, molto importante per il popolo venezuelano: “La sua fama di santità si è avvertita quasi subito – spiega don Gerardo -. Il popolo venezuelano si rivolge al dottor Hernandez per chiedere guarigioni e per chiedere la liberazione del Venezuela, ma non solo. Guardare a lui è un segno di speranza e di fede, perché egli è riuscito a testimoniare il Vangelo delle Beatitudini. È riuscito non soltanto a lavorare come medico, ma anche a lavorare per la costruzione del regno di Dio in Venezuela. La devozione per il dottor Hernandez adesso si è estesa anche in tanti altri Paesi del mondo, perché a causa di questa situazione politica difficile in Venezuela sono emigrati circa 5 milioni di cattolici in tanti posti del mondo e questo vuol dire che, grazie a loro, tanti hanno conosciuto questo amore, questa devozione al dottor Hernandez”.

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