Papa Francesco: al Tribunale dello Stato della Città del Vaticano, “chi opera per la giustizia dedichi tempo in abbondanza alla preghiera”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Vi esorto a riflettere sul fatto che, svolgendo giorno per giorno il vostro lavoro nascosto e paziente, voi offrite un prezioso contributo affinché la Chiesa, in questo piccolissimo Stato della Città del Vaticano, possa dare buon esempio di ciò che insegna nel suo magistero sociale”. Nella parte conclusive del discorso di apertura del 92° Anno giudiziario del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano, Papa Francesco ha invitato “quanti sono chiamati a operare per la causa della giustizia – eminente virtù cardinale – a non temere di perdere tempo dedicandone in abbondanza alla preghiera. Nella preghiera, e solo in essa, noi attingiamo da Dio, dalla sua Parola quella serenità interiore che ci permette di adempiere i nostri doveri con magnanimità, equità, lungimiranza”. Inoltre, ha ricordato il Papa, “il linguaggio della pittura e della scultura spesso rappresenta la Giustizia intenta, con una mano, a soppesare con la bilancia interessi o situazioni contrapposti, e pronta, con l’altra mano, a difendere il diritto con la spada. L’iconografia cristiana poi aggiunge alla tradizione artistica precedente un particolare di non poco conto: gli occhi della Giustizia non sono bendati, bensì rivolti verso l’alto, e guardano il Cielo, perché solo nel Cielo esiste la vera giustizia”.

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