Coronavirus Covid-19: Cottolengo Torino, “a disposizione per accogliere le persone più fragili”

Continuare a mettersi a disposizione per accogliere le persone più fragili. È uno degli impegni che anche la Piccola Casa della Divina Provvidenza (il Cottolengo di Torino) si assume sottoscrivendo e accogliendo totalmente – e con “riconoscenza”, si legge in una nota -, il comunicato condiviso il 25 marzo, a un anno dall’inizio della pandemia di Covid-19, da 45 superiore e superiori generali di Congregazioni religiose presenti in Italia e che si dedicano alla cura sanitaria e all’assistenza dei più fragili. La nota del padre generale, don Carmine Arice, pone l’accento in particolare su tre punti del documento. Prima di tutto “il ringraziamento alle Famiglie religiose per la generosità con cui numerosi loro membri hanno donato impegno, energie e persino la loro vita per curare senza risparmiarsi quanti sono stati colpiti dal virus”. Poi “l’auspicio che tutte le popolazioni del pianeta, anche quelle più povere, possano accedere al vaccino esortando allo stesso tempo tutti i religiosi e le religiose a farsi promotori di questo impegno sia nelle proprie Famiglie religiose che sul territorio dove operano”. Infine, padre Arice riprende sottolineandolo il passaggio del comunicato nel quale viene evidenziato come le Famiglie religiose continuino “a mettere a disposizione le loro opere, secondo i bisogni e le modalità diverse, per accogliere le persone più fragili, anziane o con diversi tipi di disabilità, ribadendo l’impegno a porre al centro la persona attraverso la promozione della vita nella migliore qualità possibile”.

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