Siria: Pro Terra Sancta, “a 10 anni da inizio guerra non c’è pace e sanzioni hanno portato fame e disperazione”. La storia di Ayad e i progetti in corso

La storia di Ayad, un bambino siriano di 10 anni nato il 15 marzo 2011 e che non ha mai vissuto un attimo di “pace”, perché proprio quel giorno iniziava la guerra in Siria, la “terza guerra mondiale a pezzi” come l’ha chiamata Papa Francesco. A proporre il video è l’Associazione Pro Terra Sancta, da 15 anni attiva sul campo con una serie di progetti per alleviare l’emergenza umanitaria.
“È incredibile pensare che siamo arrivati a dieci anni di guerra in Siria, e che non c’è ancora pace. Non solo non ci sono accordi interni, ma neanche con gli stati esteri: l’Italia stessa è connivente con questa situazione. Scandalosamente noi, insieme a tutto il mondo occidentale, abbiamo confermato le sanzioni alla Siria e questo ha portato un popolo alla fame e alla disperazione. Manca tutto: acqua cibo, medicine ed elettricità” denuncia in un’intervista il direttore di Pro Terra Sancta, Tommaso Saltini. Diversi i progetti in corso. “Ad oggi siamo riusciti ad aiutare alcune famiglie, soprattutto ad Aleppo. Ci piacerebbe dare vita a progetti imprenditoriali innovativi nel settore dell’agro-business” ma anche, “e questa è un’idea ancora in fase di studio, nel settore del benessere con i prodotti cosmetici e medicamentosi della tradizione siriana”. Altra grande area di impegno è l’educazione. “Insieme ai frati francescani si sta pensando di riaprire le scuole che furono sequestrate da Assad padre e che ora, pare, verranno in parte restituite”. Ma riaprire anche i centri culturali per promuovere arte e bellezza, strumenti per mettere “in relazione i ragazzi fra di loro, anche se appartenenti a religioni diverse”.
“In dialogo con il nostro presidente, fra Francesco Patton, cerchiamo di valorizzare al massimo le relazioni con il mondo universitario anche in Siria e in Libano perché – conclude Saltini – è nelle università che si trovano persone qualificate e proattive con cui ideare delle soluzioni concrete per i più bisognosi”.

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