Movimenti ecclesiali: mons. Sigismondi all’Ac, “Per il cristiano la pazienza è coestensiva alla fede”

“Per il cristiano la pazienza è coestensiva alla fede: è perseveranza, cioè fede che dura nel tempo; è capacità di guardare e sentire in grande, arte di accogliere e vivere l’incompiutezza”. Lo ha detto mons. Gualtiero Sigismondi, vescovo di Orvieto-Todi e assistente ecclesiastico dell’Azione cattolica (Ac), al convegno con i presidenti e assistenti in corso a Roma, dal titolo “Passiamo all’altra Riva”. “La pazienza è la virtù di una Chiesa che attende il Signore, che vive responsabilmente il “non-ancora”, percorrendo la via faticosa dell’ascolto, costruendo la comunione possibile, dando spazio alla creatività che solo lo Spirito è capace di suscitare e incentivare. “C’è un modo rigido – lamenta Papa Francesco – di considerare le circostanze, che mortifica quella pazienza dello sguardo di Dio che si nutre di visioni profonde, visioni larghe, visioni lunghe: Dio vede lontano, Dio non ha fretta”. “Il credente – ha aggiunto – non è un viandante che ignora donde venga e dove vada, ma un pellegrino in continuo esodo. Nel pellegrinaggio – icona della vita e della condizione dei discepoli di Cristo – i pensieri, lasciati liberi nel loro svolgersi, scivolano a terra durante le ore trascorse gran parte in silenzio. Lungo il sentiero conversare con chi cammina accanto o sorridere allo sconosciuto è un’abitudine consolidata, come la disponibilità all’aiuto reciproco”.

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