Giornata mondiale poveri: fr. Fusarelli (ministro generale Ofm), “incontrare i poveri non è un’attività né un’ideologia: è una porta di misericordia, sempre aperta”

Il 14 novembre prossimo si celebra la V Giornata mondiale dei poveri e due giorni prima, venerdì 12 novembre, Papa Francesco sarà pellegrino alla Porziuncola, nella Basilica di Santa Maria degli Angeli, per incontrare 500 poveri, provenienti da diverse parti di d’Europa. Per l’occasione il ministro generale dell’Ordine dei frati minori (Ofm), fr. Massimo Fusarelli, ha inviato una lettera ai ministri provinciali, ai Custodi, ai Presidenti di Fondazioni e a tutti i frati dell’Ordine per chiedere loro “di darsi nel mese di novembre almeno un momento concreto di incontro con i poveri. Non da soli ma come fraternità, almeno due a due, per cercare un semplice incontro di presenza, vicinanza e servizio con qualcuno di loro, per bussare alla loro porta, come ha scritto il Santo Padre nel suo Messaggio per questa V Giornata”. “Scegliamo un gesto – esorta fra’ Fusarelli – andiamo verso una casa, un ospizio, l’infermeria dei frati malati, un carcere, un ospedale, un centro migranti, una periferia, una comunità di accoglienza e quanti luoghi ancora, per visitare Cristo nei suoi vicari, i poveri. E lasciarci trovare da Lui, che vuole ancora attrarre e accendere la nostra vita”. “Potrà l’incontro con il volto reale di alcuni poveri e sofferenti concreti, con il loro odore, con la loro presenza spesso sgradevole, con le domande che ci fanno, potrà finalmente muoverci e commuoverci? Indurci a conversione? Farci uscire dalle nostre tane, spesso troppo comode?” sono le domande che fr. Fusarelli pone nella lettera. “La presenza del Santo Padre alla Porziuncola – si legge nel testo – ci spinge a uscire da noi stessi e dalle nostre case e attività ordinarie incontro ai poveri, e scoprire che la nostra identità è lì, ci aspetta, ci dà nuova luce, è possibile viverla oggi con gioia, anche in mezzo alle fatiche. Credo che a tutti noi sia possibile un passo del genere”. “Questo perché – rimarca fr. Fusarelli – incontrare i poveri non è un’attività né un’ideologia: è una porta di misericordia, sempre aperta. Scegliamo di attraversarla insieme e credo che ci verrà incontro una grande sorpresa dello Spirito, un importante nuovo inizio nella nostra vita evangelica. Non importa quanto siamo santi o peccatori: i poveri accolgono quel povero che è in ciascuno di noi, lo riconoscono e, se ci avviciniamo loro senza arroganza o timore, ci aiutano, sono loro anzi a farci camminare e a sostenerci. Credo che da questo incontro vissuto dal di dentro della nostra vocazione, noi frati riceveremo la grazia e potremo scegliere ancora di ri-diventare poveri, rivedendo il nostro rapporto con le cose, con il denaro, con il potere e con gli affetti. Dio sa quanto ne abbiamo bisogno, per non spegnerci in una vita troppo comoda e garantita, talmente lontana dalla condizione dei poveri da non farci più sentire la sete di Cristo e di una umanità viva e genuina, capace di spendersi. ‘I poveri sono nostri maestri’, lasciamoci evangelizzare da loro”.

 

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Chiesa