Diocesi: Grosseto, in cattedrale per due giorni l’effigie della Madonna di Loreto. Mons. Cetoloni, “Maria ci insegni a volare alto, in questi tempi difficili”

“Che la visita della Madonna di Loreto ci protegga e ci aiuti a volare, perché dall’alto si vede meglio anche la terra”. Si è conclusa ieri con questo augurio, espresso dal vescovo Rodolfo Cetoloni, la due giorni di peregrinatio della sacra immagine della Madonna di Loreto, ospitata nella cattedrale di Grosseto, nell’ambito del centenario dell’elezione della Madonna di Loreto a patrona degli aviatori.
Nella messa celebrata per la solennità dell’Epifania, alla presenza delle rappresentanze dei corpi militari di stanza a Grosseto, mons. Cetoloni ha sottolineato che “Maria porta in sé la consegna di essere affidataria, da parte del Signore Gesù, di ognuno di noi, come dell’apostolo Giovanni sotto la croce”. “Lo ha fatto col gruppo sparuto e impaurito degli apostoli rimasti soli; lo fece con la prima comunità cristiana, aiutandola a ricordare e a sapere di Gesù quello che solo lei, come madre, aveva conosciuto”, ha proseguito il vescovo, convinto che “continua a farlo in ogni sua manifestazione, in ogni suo santuario e nel suo essere scelta patrona da tante istituzioni e associazioni e oggi, in particolare, dall’Aeronautica militare. Lo fa, infine, nell’andare a visitare i suoi figli che le sono stati affidati”. “Ecco il senso di questa immagine della Madonna di Loreto e del peregrinare della santa casa da Nazareth al bosco di Loreto”, ha spiegato Cetoloni, che rappresenta il “sentimento materno di Maria di visitare i figli, di esser loro accanto, di proteggerli e trovare casa tra le loro case”. “Così lei può ridire al nostro cuore quel Vangelo che è suo figlio, quella buona notizia dell’umanità di Dio, uguale alla nostra, ma anche umanità nuova, riarmonizzata con Dio, da conoscere, custodire, proteggere come sa fare una madre e da far crescere. Questo è il dono che si ravviva oggi davanti a noi e per noi in questi tempi così particolari da un anno a questa parte. E si ravviva nella nostra umanità, nelle nostre famiglie, nelle nostre associazioni, nei corpi militari che le si affidano come madre premurosa”.

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